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Sahara Occidentale: Il Fronte Polisario accusa compagnie aeree europee di violazione della legalità internazionale


Parigi, 10 aprile 2025L'ombra della controversia legale si allunga ancora una volta sul Sahara Occidentale occupato, con il Fronte Polisario che alza la voce contro il coinvolgimento di attori economici europei nel territorio conteso. Oubi Buchraya Bachir, rappresentante del Fronte Polisario in Svizzera e presso le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali a Ginevra, ha espresso una ferma condanna di quello che ha definito "un tentativo di imporre un fatto compiuto sull'occupazione del Sahara Occidentale attraverso la complicità di entità economiche europee".

In particolare, Oubi ha puntato il dito contro le compagnie aeree che operano nella regione, sottolineando con forza che tali attività si svolgono "al di fuori del quadro della legalità internazionale". Il rappresentante del Fronte Polisario ha lanciato un chiaro monito, paventando potenziali azioni legali nei confronti delle compagnie europee qualora persistano nelle loro operazioni nel Sahara Occidentale.

Le dichiarazioni, rilasciate all'Agence France-Presse (AFP), giungono in un momento di rinnovata tensione. Oubi ha ricordato come la stessa Commissione Europea avesse già espresso un parere inequivocabile nel dicembre scorso, chiarendo che l'accordo aereo euromediterraneo tra l'Unione Europea e il Marocco "non si estende allo spazio aereo del Sahara Occidentale".

Nonostante questo avvertimento, in Francia è emerso un caso emblematico. La compagnia aerea Transavia ha dichiarato di operare voli settimanali tra Parigi e Dakhla, città situata nel territorio occupato, forte di un'approvazione da parte delle "autorità competenti". Tuttavia, la licenza operativa della compagnia francese è ufficialmente limitata ai voli diretti verso il Marocco, riaccendendo con forza il dibattito sulla legittimità di tali operazioni alla luce dello status giuridico del Sahara Occidentale.

Questi recenti sviluppi si inseriscono in un contesto segnato da precedenti battaglie legali. Nel 2019, le controversie relative agli accordi commerciali tra UE e Marocco nei settori della pesca e dell'agricoltura avevano già sollevato questioni cruciali sullo sfruttamento delle risorse del Sahara Occidentale. La vicenda culminò in una significativa sentenza della Corte di Giustizia Europea nell'ottobre del 2024. Il verdetto si pronunciò inequivocabilmente a favore del popolo saharawi e del Fronte Polisario, annullando gli accordi contestati per la mancata acquisizione del "consenso del popolo saharawi". La Corte ribadì con chiarezza un principio fondamentale: "il Sahara occidentale e il Regno del Marocco sono territori distinti e separati", un elemento che continua a rappresentare un pilastro nella disputa internazionale sul futuro della regione.

La presa di posizione del Fronte Polisario e le recenti rivelazioni sulle attività di Transavia promettono di alimentare ulteriormente la complessa situazione politica e giuridica del Sahara Occidentale, ponendo nuove sfide alle relazioni tra l'Unione Europea, il Marocco e il popolo saharawi.

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