Sahara occidentale, 7 aprile 2025 Il gruppo Gdeim Izik, composto da prigionieri politici saharawi detenuti nelle carceri marocchine, ha lanciato un accorato appello per un'azione internazionale più incisiva volta alla liberazione di tutti i prigionieri politici saharawi che languono dietro le sbarre dell'occupazione marocchina.
Attraverso una dichiarazione carica di emotività e determinazione, i prigionieri del gruppo Gdeim Izik hanno esortato il popolo saharawi e la comunità internazionale a intensificare gli sforzi congiunti. La loro richiesta si concentra sulla promozione di attività, manifestazioni pacifiche e sit-in che possano amplificare la voce del popolo saharawi a livello globale. Parallelamente, sollecitano l'organizzazione di conferenze e iniziative di sensibilizzazione per denunciare con forza le sofferenze e le condizioni disumane in cui versano i prigionieri politici saharawi nelle carceri marocchine.
Il messaggio, intitolato "Appello dei prigionieri civili saharawi del gruppo Gdeim Izik al nostro coraggioso e resiliente popolo saharawi ovunque", è pervaso da un profondo senso di ingiustizia e da una incrollabile fede nella vittoria finale.
Un Grido di Speranza e Determinazione dalle Mura della Repressione:
Rivolgendosi ai "figli e figlie del nostro eroico popolo Saharawi, ovunque siate", i prigionieri si definiscono "i vostri figli, il gruppo Gdeim Izik, prigionieri nelle carceri della potenza occupante marocchina, sparsi nella sua triste geografia carceraria, veri e propri giardini di repressione pieni di scene di abusi e torture." Nonostante le avversità, esprimono "le nostre più sincere espressioni di gratitudine e orgoglio per i vostri grandi sacrifici per la libertà e l'indipendenza."
Con un rinnovato senso di urgenza, i prigionieri invitano ad unirsi alla campagna nazionale e internazionale guidata dal Presidente della Repubblica e Segretario generale del Fronte Polisario, Ibrahim Ghali, con lo slogan unificante: "Per la liberazione dei prigionieri saharawi nelle carceri marocchine."
Denuncia di Torture e Violazioni dei Diritti Umani:
Descrivendo le loro condizioni di detenzione, i prigionieri del gruppo Gdeim Izik affermano con forza: "durante tutti questi anni di detenzione nelle prigioni dell'occupazione marocchina, siamo stati sottoposti alle più atroci forme di tortura fisica e psicologica." Essi denunciano la negazione del diritto fondamentale all'assistenza medica, lunghi periodi di isolamento in celle che "logorano il corpo e l'anima" e la privazione dei diritti più elementari garantiti dalle convenzioni internazionali, in particolare la Quarta Convenzione di Ginevra.
Viene inoltre evidenziata la sistematica negazione delle visite familiari e l'isolamento forzato dal mondo esterno, descritti come "disperati tentativi da parte della macchina repressiva marocchina di spezzare la nostra volontà, intimidirci e allontanarci dal cammino dei nostri martiri." Tuttavia, i prigionieri ribadiscono con fermezza: "Ma non ci riusciranno mai, perché la nostra volontà è ferma e la nostra determinazione incrollabile."
Un Appello all'Azione Militante e Solidale:
Il messaggio si trasforma in un vibrante appello all'azione per il "popolo militante, fedele al giuramento dei martiri." I prigionieri definiscono il loro grido come "un grido di coscienza che crede fermamente nell'inevitabilità della vittoria" e "un gesto di dignità, orgoglio e difesa della giustizia." Sottolineano che la lotta per l'indipendenza nazionale rimane "l'asse centrale della nostra causa, l'essenza della lotta: militare, politica, diplomatica, culturale o per i diritti umani."
Rivolgendosi al "Popolo Saharawi ovunque", i prigionieri dichiarano: "È tempo che tutte le coscienze si sveglino. Siamo martiri a tappe sull'altare dell'indipendenza nazionale." Lanciano quindi un pressante invito a intraprendere "un'azione militante e solidale per liberare prima il popolo saharawi, poi le terre occupate e infine tutti i prigionieri politici saharawi."
Un Programma d'Azione per la Liberazione:
Ai "nostri masse resilienti e ferme ovunque", i prigionieri del gruppo Gdeim Izik rivolgono un invito specifico a intensificare le azioni di solidarietà:
- Organizzare manifestazioni pacifiche e sit-in per dare voce al popolo saharawi.
- Organizzare conferenze e attività di sensibilizzazione per denunciare le sofferenze dei prigionieri.
- Utilizzare tutti i media e le piattaforme per i diritti umani per denunciare le violazioni quotidiane.
- Sfruttare i social media per fare pressione sugli attori e le organizzazioni internazionali affinché intervengano urgentemente per la liberazione incondizionata dei prigionieri.
Unità Nazionale come Forza Insuperabile:
Di fronte alla "repressiva macchina coloniale marocchina", i prigionieri ribadiscono "l'importanza vitale dell'unità nazionale saharawi in questa fase decisiva della nostra giusta lotta." Sottolineano che "l'unità è la nostra forza, il nostro scudo contro i piani del nemico di eliminare la nostra causa e cancellare la nostra identità nazionale saharawi."
Concludono il loro appello con un fermo impegno: "Non risparmieremo alcuno sforzo per difendere il diritto inalienabile del nostro popolo alla libertà. Né la prigione né il passare del tempo ci impediranno di lottare finché non raggiungeremo la totale indipendenza e sovranità su tutto il nostro territorio: Saguia el Hamra e Río de Oro."
Il messaggio si chiude con potenti versi del poeta Mahmoud Darwish, che risuonano come un inno alla resistenza e alla speranza, seguiti da un vibrante grido: "La guerra di liberazione è garantita dal popolo. Gloria ed eternità ai nostri eroici martiri. Lunga vita alla Repubblica Araba Saharawi Democratica!"
La determinazione del gruppo Gdeim Izik rappresenta un potente richiamo alla comunità internazionale affinché intensifichi gli sforzi diplomatici e umanitari per garantire la liberazione dei prigionieri politici saharawi e per trovare una soluzione giusta e duratura alla questione del Sahara Occidentale.