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La vergogna degli Accordi di Madrid: Il tradimento della Spagna al Sahara Occidentale


Sahara occidentale, 15 novembre 2024 - Nel novembre 1975, la Spagna visse uno degli episodi più controversi e vergognosi della sua storia politica: la firma degli "Accordi Tripartiti di Madrid", avvenuta il 14 novembre nel Palazzo della Zarzuela. Con questo patto, la Spagna sancì il ritiro dal Sahara Occidentale in meno di un anno, trasferendo l’amministrazione del territorio al Marocco e alla Mauritania. Una decisione unilaterale che ignorava completamente la volontà del popolo sahrawi e le linee guida delle Nazioni Unite.

Tra i punti salienti dell’accordo vi furono concessioni economiche significative: diritti di pesca nelle acque del Sahara per circa 800 imbarcazioni spagnole e la vendita del 65% della società di fosfati Fos Bucrá al Marocco. Questo tradimento segnò il passaggio del Sahara Occidentale, un tempo considerato la "53ª provincia spagnola", a una fase di occupazione e conflitto che continua a generare conseguenze devastanti.

Le Conseguenze dell’Abbandono:

Dopo la firma degli accordi, la popolazione sahrawi fu frammentata: molti furono costretti a vivere nei campi profughi di Tindouf, in Algeria, altri nelle aree occupate dal Marocco, mentre una parte finì dispersa nella diaspora internazionale. Nonostante le rivendicazioni della Spagna, "gli Accordi di Madrid sono considerati illegali dal diritto internazionale", poiché violano i principi fondamentali della decolonizzazione sanciti dalle Nazioni Unite.

Il Sahara Occidentale avrebbe avuto diritto a un processo di autodeterminazione che conducesse all’indipendenza. Tuttavia, il regime franchista, sotto la pressione del Marocco, cedette il territorio ad Hassan II. Questa decisione rappresentò un chiaro tradimento, confermato dall’atteggiamento ambiguo delle autorità spagnole, che, pur proclamando buone intenzioni, rimasero fedeli al Marocco.

Un episodio emblematico avvenne il 2 novembre 1975, quando "Juan Carlos di Borbone", allora capo di stato ad interim mentre Franco era sul letto di morte, visitò El Aaiún. Qui rassicurò i comandanti militari con parole di impegno verso il popolo sahrawi. Tuttavia, solo pochi giorni dopo, informò gli Stati Uniti dei piani di Franco, consentendo indirettamente l'invasione marocchina del Sahara con la cosiddetta “Marcia Verde”.

La Marcia Verde e il Tradimento Internazionale:

Il processo che portò agli Accordi di Madrid iniziò nel 1974, quando il Marocco chiese alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia un parere sui suoi presunti diritti di sovranità sul Sahara Occidentale. Nel frattempo, la Spagna stava preparando un censimento come preludio a un referendum per l'autodeterminazione. 

Il 16 ottobre 1975, la Corte stabilì che "non esisteva alcun legame di sovranità tra le tribù sahrawi e il Marocco o la Mauritania". Tuttavia, il Marocco interpretò in modo strumentale la sentenza e, il 6 novembre 1975, lanciò la Marcia Verde, inviando 350.000 civili oltre il confine per rivendicare il territorio. Nel frattempo, le sue truppe militari avevano già iniziato a occupare l’area, scatenando violenze contro la popolazione sahrawi.

La Nascita della RASD e l’Inizio del Conflitto:

Dopo la firma degli Accordi, il 27 febbraio 1976 la Spagna completò il ritiro delle sue truppe dal Sahara Occidentale. Nello stesso giorno, il "Fronte Polisario" proclamò la nascita della "Repubblica Araba SaharawiDemocratica(RASD)" e dichiarò guerra al Marocco e alla Mauritania, che avevano già diviso il territorio. 

La situazione, però, rimane irrisolta. La Spagna, riconosciuta dall’ONU come la potenza amministrativa “de jure” del Sahara Occidentale, non ha mai adempiuto ai suoi obblighi internazionali. Anzi, i vari governi spagnoli hanno spesso appoggiato le rivendicazioni marocchine, promuovendo accordi economici che includono il territorio sahrawi e fornendo materiale militare al Marocco, impiegato per reprimere la popolazione locale.

Il Debito Storico della Spagna:

Il referendum di autodeterminazione, previsto dal "Piano di Pace del 1991", rimane l’unica soluzione legale per risolvere il conflitto. Tuttavia, la Spagna non ha mai sostenuto attivamente questo processo, preferendo adottare un linguaggio ambiguo per mantenere relazioni diplomatiche favorevoli con il Marocco.

La Spagna ha un "debito storico e morale" verso il popolo sahrawi. Come ex potenza coloniale, è suo dovere adottare misure concrete per favorire il processo di autodeterminazione, garantendo giustizia a una popolazione che continua a soffrire a causa di decisioni prese quasi cinquant’anni fa.

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