Aalborg (Danimarca), 3 aprile 2025 - La questione del Sahara Occidentale e le prospettive future del suo protrarsi conflitto sono stati al centro di un significativo seminario organizzato mercoledì 2 aprile 2025, dall'Associazione danese delle Nazioni Unite presso l'Università di Aalborg. L'evento ha visto la partecipazione di figure di spicco come l'ex comandante della missione ONU nel territorio (MINURSO), il generale Kurt Mosgaard, e Hamdi Toubali, vice rappresentante del Fronte Polisario in Svezia, Norvegia e Finlandia, offrendo una piattaforma di discussione approfondita e multidisciplinare.
Ad aprire i lavori è stato il presidente dell'Associazione danese delle Nazioni Unite, Laff Brok, il quale ha calorosamente accolto i partecipanti e sottolineato la cruciale importanza di dedicare attenzione e analisi al conflitto del Sahara Occidentale, definito come l'ultima questione di decolonizzazione ancora pendente nel continente africano.
Il generale danese Kurt Mosgaard, forte della sua esperienza diretta come ex comandante della MINURSO, ha offerto una disamina completa della storia del conflitto e della complessa natura della presenza delle Nazioni Unite nel Sahara Occidentale attraverso la missione. Mosgaard ha evidenziato come, nonostante il mandato stabilito nel lontano 1991, la MINURSO non sia ancora riuscita a portare a termine la sua missione primaria.
Un contributo toccante è giunto da Claudia Zelinska, membro dell'Associazione svedese delle Nazioni Unite, che ha condiviso la sua esperienza personale maturata durante una visita ai campi profughi saharawi alla fine dello scorso anno. La testimonianza di Zelinska ha posto l'accento sulla resilienza e l'unicità della condizione del popolo saharawi in esilio, offrendo una prospettiva umana e diretta sulla situazione.
Il parlamentare danese Christian Goll ha poi preso la parola, focalizzandosi sul ruolo che i paesi scandinavi potrebbero e dovrebbero esercitare all'interno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Goll ha insistito sulla necessità di garantire il pieno rispetto del diritto internazionale nel Sahara Occidentale e di esercitare una pressione significativa per la definitiva decolonizzazione del territorio.
Un interessante parallelo è stato tracciato dall'intervento di Finn Rasmussen, ex capo della Missione delle Nazioni Unite per il referendum a Timor Est. Rasmussen ha condiviso la sua esperienza nel paese asiatico, fornendo una preziosa panoramica sul successo dell'ONU nel portare a termine il processo di decolonizzazione di Timor Est attraverso un referendum pienamente riuscito, offrendo spunti di riflessione per la situazione saharawi.
Hamdi Toubali, vice rappresentante del Fronte Polisario per i paesi scandinavi, ha offerto una presentazione dettagliata e aggiornata sulla natura intrinseca del conflitto, delineando la visione del Fronte Polisario per una soluzione politica giusta e definitiva. Toubali ha inoltre fornito un quadro preciso della situazione attuale sul terreno e a livello diplomatico.
Il diplomatico saharawi ha avanzato diverse proposte concrete volte a stimolare la comunità internazionale ad assumersi pienamente le proprie responsabilità legali ed etiche nei confronti del popolo saharawi, nel pieno rispetto dei principi fondamentali del diritto internazionale.
Il seminario, che ha registrato una nutrita partecipazione di professori universitari, studenti e rappresentanti della società civile provenienti da quattro paesi scandinavi (Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia), si è concluso con un intervento di un rappresentante dell'Associazione danese dei giovani per le Nazioni Unite, sottolineando l'interesse e l'impegno delle nuove generazioni verso la risoluzione di questa annosa questione internazionale. L'evento ha rappresentato un'importante occasione per approfondire la complessità del conflitto del Sahara Occidentale e per stimolare una riflessione collettiva sulle possibili vie da seguire per una pace duratura e nel rispetto del diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.