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MINURSO taglia il personale marocchino: Un segnale di cambiamento nella crisi del Sahara Occidentale


Sahara occidentale, 2 aprile 2025 - Equipe Media l'agenzia di stampa del Sahara Occidentale occupato ha appreso da fonti attendibili 1 aprile che la Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO) ha notificato a diversi dipendenti marocchini la rescissione dei loro contratti di lavoro entro i prossimi tre mesi. La missione ha inoltre rifiutato di assumere nuovo personale straniero, in conformità con una direttiva della sede centrale delle Nazioni Unite a New York.

Secondo le fonti, questa decisione riflette un cambiamento radicale nella gestione della missione, che ha subito crescenti pressioni a seguito della mossa del Marocco nel 2016 di rimuovere la componente civile della MINURSO, lasciando operativa solo quella militare. Questa trasformazione ha reso la missione simile alla forza di monitoraggio UNIFIL in Libano, riducendo significativamente il suo ruolo politico e diplomatico. La situazione si è ulteriormente complicata con la violazione del cessate il fuoco da parte del Marocco nel novembre 2020 e la conseguente ripresa delle ostilità da parte del Fronte Polisario.

Questa svolta appare anche in linea con la politica statunitense di riduzione del sostegno finanziario alle missioni ONU, in particolare a quelle che non rappresentano una priorità strategica per Washington. Secondo gli analisti, la decisione della MINURSO potrebbe segnare un ritiro internazionale dal tentativo di una soluzione politica al conflitto, favorendo invece una gestione del conflitto a lungo termine senza un accordo definitivo. Tale scenario rischia di aprire la strada a nuove tensioni e a un'ulteriore escalation nel Sahara Occidentale.

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