Campi profughi saharawi, 24 luglio 2023 - Il CONASADH ha espresso la sua ferma condanna per le continue e atroci pratiche criminali delle forze di occupazione marocchine contro i sahrawi, in particolare gli attivisti per i diritti umani. L'Ong ha sottolineato in un comunicato che il difensore dei diritti umani saharawi, Rachid Al-Saghir, è stato vittima di un "vile tentativo di omicidio, abusi e brutale aggressione nella città occupata di Dakhla" da parte dei servizi di intelligence Makhzen, sostenuti dai coloni marocchini, "come rappresaglia per le sue posizioni di rifiuto dell'occupazione".
"Non è la prima volta che le autorità di occupazione ricorrono a questo comportamento aggressivo, che è contrario a tutti gli standard e patti internazionali sui diritti umani. In passato, hanno adottato lo stesso metodo in casi simili di assassinio politico contro numerosi cittadini saharawi e attivisti per i diritti umani", aggiunge la stessa fonte.
Il CONASADH ha espresso la sua solidarietà all'attivista saharawi, ha condannato il barbaro attacco contro di lui nella città occupata di Dakhla e ha ritenuto lo Stato marocchino "legalmente e penalmente" responsabile delle sue azioni e di tutti gli omicidi commessi durante gli oltre quattro decenni di occupazione illegale del territorio saharawi.
Il CONASADH ha anche chiesto un'indagine internazionale "equa e imparziale" per determinare le cause dell'aggressione e consegnare gli autori alla giustizia.
Il comunicato del CONASADH è un duro atto d'accusa contro le forze di occupazione marocchine e una richiesta urgente di giustizia per i sahrawi. Le continue violazioni dei diritti umani da parte del Marocco nella regione occupata del Sahara occidentale sono inaccettabili e devono essere fermate. La comunità internazionale deve agire per garantire che i sahrawi possano esercitare i loro diritti umani fondamentali, inclusa la libertà di espressione, la libertà di riunione e la libertà di movimento.
