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Sostegno globale al diritto di autodeterminazione del Popolo Saharawi al Quarto Comitato dell'ONU


New York, 9 ottobre 2024 - Durante il dibattito generale del Quarto Comitato dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, numerose delegazioni di paesi provenienti da tutto il mondo hanno sottolineato l'urgenza di porre fine al colonialismo e hanno espresso un fermo sostegno al diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi. Rappresentanti di nazioni come il Sudafrica, l'Angola, Timor Est e il Nicaragua hanno chiesto l'attuazione delle risoluzioni dell'ONU che riconoscono il diritto all'indipendenza del Sahara Occidentale, sottolineando la responsabilità della comunità internazionale nel completare il processo di decolonizzazione.

L’apertura del dibattito, centrato in particolare sulla situazione del Sahara Occidentale, l'ultimo territorio non autonomo dell'Africa, occupato dal Marocco dal 1975, ha visto ampio consenso tra le delegazioni partecipanti. Tutti hanno convenuto sulla necessità di una risposta internazionale concreta per garantire al popolo saharawi il suo diritto all'autodeterminazione, come stabilito dalla Carta delle Nazioni Unite.

L'ambasciatore del Sud Africa, Mathu Joyini, ha evidenziato che, mentre molti paesi africani hanno raggiunto l'indipendenza, il popolo saharawi non ha ancora avuto l'opportunità di esercitare tale diritto. Joyini ha collegato questo sostegno ai principi della decolonizzazione e dei diritti umani, ricordando che la stabilità e la sicurezza dell'intero continente dipendono dalla risoluzione di questo conflitto irrisolto.

Analogamente, l'ambasciatore dell'Angola, Francisco José da Cruz, ha ribadito che il Sahara Occidentale è l'ultimo territorio in Africa che non ha ancora raggiunto la piena autodeterminazione e indipendenza. Da Cruz ha fatto appello per l'attuazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale dell'ONU, nonché delle decisioni dell'Unione Africana, per raggiungere una soluzione pacifica e duratura.

Il Nicaragua ha altresì confermato il suo sostegno incondizionato al popolo saharawi. Jaime Hermida Castillo, rappresentante permanente del Nicaragua presso le Nazioni Unite, ha insistito sull'urgenza di concretizzare il referendum per l'autodeterminazione del Sahara Occidentale, come previsto dalla Risoluzione 1514 dell'Assemblea Generale. Castillo ha ribadito l'importanza di completare il processo di decolonizzazione e di garantire al popolo saharawi il diritto alla libertà, all'autodeterminazione e alla sovranità.

Il rappresentante di Timor Est, Joaquim Chaves, ha ricordato che la sua nazione ha vissuto l'esperienza del colonialismo e comprende l'importanza di sradicarlo ovunque si manifesti. Chaves ha inoltre sottolineato che le tensioni crescenti nel Sahara Occidentale rappresentano una minaccia per la stabilità della regione, appoggiando l'estensione del mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO) per includere una componente sui diritti umani, a tutela della popolazione saharawi.

Durante la celebrazione del 25° anniversario del referendum sull'indipendenza di Timor Est, alla quale è stato invitato il Presidente della Repubblica Saharawi, Brahim Gali, il Primo Ministro Xanana Gusmão ha ribadito il sostegno di Timor Est alla lotta del popolo saharawi per la propria indipendenza.

Anche l'ambasciatrice della Guyana, Carolyn Rodrigues-Birkett, ha espresso il sostegno del suo paese alle risoluzioni dell'ONU sul Sahara Occidentale, insistendo sulla necessità che tutte le parti coinvolte rispettino le decisioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale. La Guyana, unendosi ad altri paesi, ha esortato il Marocco e il Fronte Polisario a collaborare per una soluzione pacifica e conforme al diritto internazionale.

Il primo giorno del dibattito ha riaffermato il sostegno internazionale alla causa saharawi. Delegazioni di paesi come il Sudafrica, l'Angola, il Nicaragua, Timor Est e la Guyana hanno insistito sull'importanza di attuare le risoluzioni dell'ONU per porre fine al colonialismo nel Sahara Occidentale. La comunità internazionale, dunque, è chiamata a garantire che il popolo saharawi possa esercitare pienamente il proprio diritto all'indipendenza e alla gestione delle proprie risorse naturali. Il Quarto Comitato proseguirà le sessioni con interventi che solleciteranno ulteriormente le Nazioni Unite ad agire con fermezza per risolvere questo conflitto storico.

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