Johannesburg (Sudafrica), 7 ottobre 2024 - L’African National Congress (ANC) ha espresso il proprio sostegno a una recente sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea (CGUE) che ha annullato gli accordi commerciali tra l’Unione Europea (UE) e il Marocco, i quali includevano merci provenienti dal Sahara Occidentale, un territorio occupato.
Motivazioni della sentenza della Corte:
La decisione della Corte di giustizia europea, annunciata ieri dal Presidente della Corte, è stata salutata dall'ANC come una vittoria significativa nella lotta del popolo saharawi per l'autodeterminazione. Gli accordi commerciali UE-Marocco del 2019, riguardanti prodotti della pesca e agricoli, comprendevano anche beni prodotti nel Sahara Occidentale, occupato illegalmente dal Marocco. La Corte ha stabilito che tale inclusione violava i diritti del popolo saharawi, poiché gli accordi erano stati stipulati senza il loro consenso. Inoltre, la Corte ha riconosciuto il Fronte Polisario come legittimo rappresentante del popolo saharawi, con diritto di citare in giudizio l'UE e qualsiasi altro paese che violi le conclusioni della Corte.
Posizione e implicazioni dell'ANC:
In un comunicato stampa, l'ANC ha accolto con favore la decisione, affermando che essa "riafferma il diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione e alla sovranità sulla propria terra e sulle proprie risorse naturali". L'ANC ha evidenziato la conclusione della Corte secondo cui il Sahara Occidentale rimane un territorio distinto e indipendente, senza alcuna sovranità del Marocco su di esso. Questa sentenza si allinea con la posizione dell'ANC, secondo la quale il Marocco, in quanto membro dell'Unione Africana (UA), deve rispettare le risoluzioni dell'UA e la decisione della Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) del 1975, entrambe le quali stabiliscono che solo il popolo saharawi può determinare la propria sovranità.
Appello all'azione internazionale:
L'ANC ha lanciato un appello per intensificare gli sforzi internazionali volti a risolvere il conflitto. Ha sottolineato che la comunità globale ha il dovere di porre fine alla "sofferenza prolungata e disumana" del popolo saharawi e di aiutarlo a raggiungere finalmente la libertà tanto attesa.
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