Roma, 2 aprile 2025 - Durissima condanna del deputato PD Stefano Vaccari per la promozione turistica della compagnia aerea in un territorio conteso, definita una "blasfema e ingannevole pubblicità" che calpesta la storia e i diritti del popolo Saharawi. Una bufera politica e diplomatica si abbatte su Ryanair a seguito di una controversa campagna pubblicitaria che promuove Dakhla, città situata nel Sahara Occidentale occupato, come meta ideale per "avventura, relax o semplici sfizi". A denunciare con veemenza l'iniziativa della compagnia aerea low-cost è Stefano Vaccari, deputato del Partito Democratico e presidente dell'Intergruppo parlamentare di amicizia con il popolo Saharawi.
Vaccari non usa mezzi termini per definire l'operazione di marketing di Ryanair: "Sembrerebbero le frasi di un'innocente operazione di marketing turistico, ma in realtà è una blasfema e ingannevole pubblicità che ignora la storia di quei territori occupati illegalmente dal 1976". Il deputato sottolinea come una semplice consultazione di fonti informative di base, come Wikipedia, rivelerebbe la reale situazione di Dakhla: una città incastonata nel Sahara Occidentale, territorio occupato illegittimamente dal Regno del Marocco.
Questa occupazione, iniziata nel 1976, ha costretto il popolo Saharawi, rappresentato dal Fronte Polisario e legittimo abitante di quelle terre, a un doloroso esilio forzato, conseguenza di un conflitto protrattosi fino al 1991. "Con una prova di forza militare, che ha provocato feriti e morti, e ora una vita di difficoltà nel deserto algerino, il popolo Saharawi è stato cacciato", ricorda con amarezza Vaccari, evidenziando la prolungata condizione di "confino" in cui versa la popolazione saharawi.
Il presidente dell'Intergruppo parlamentare critica aspramente l'inerzia delle autorità occidentali di fronte a questa situazione, nonostante le "importanti sentenze della Corte di Giustizia europea e tante risoluzioni dell'Assemblea generale dell'Onu" che invocano il rispetto del diritto internazionale e la possibilità per il popolo Saharawi di esprimersi attraverso un referendum per l'autodeterminazione, come avvenuto per altre ex colonie.
"A Ryanair - incalza Vaccari - tutto ciò non interessa evidentemente perché ciò che conta è solo il business, magari anche sovvenzionato dal Regno del Marocco, perché ci vuole una grande ipocrisia nel vendere pacchetti turistici, incuranti di tutto ciò e di quanto è successo, in nome e per conto di uno Stato occupante".
Di fronte a questa che definisce una "sciagurata iniziativa", Vaccari annuncia una ferma reazione: "Servirebbe che la compagnia aerea facesse mea culpa e tornasse indietro, ma in caso contrario proporrò di boicottare questa sciagurata iniziativa a tutti i colleghi dell'intergruppo parlamentare e della Rete italiana di solidarietà, e solleciterò il Governo italiano a chiedere il rispetto del diritto internazionale e a cercare soluzioni ad uno dei misfatti più eclatanti avvenuti nel Nord Africa".
La presa di posizione del deputato Vaccari riapre una ferita ancora viva nel panorama internazionale, ponendo nuovamente sotto i riflettori la questione del Sahara Occidentale e il ruolo delle aziende private nel contesto di dispute territoriali e violazioni dei diritti umani. La vicenda promette di generare un acceso dibattito e potenziali ripercussioni sull'immagine e sull'operatività di Ryanair.