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L'accampamento della dignità: la lotta per i diritti dei saharawi

Sahara occidentale, 9 novembre 2023 - Il 9 ottobre 2010, un gruppo di saharawi si accampa con le jaimas (tende tradizionali) a Gdeim Izik, 12 km a sud di Laayoune, capitale del Sahara occidentale, occupato illegalmente dal Marocco dal 1975. Nel giro di due settimane, le jaimas diventano 8000 e ospitano più di 20mila persone.

Svolgimento:

La protesta è silenziosa e pacifica, per chiedere al Regno del Marocco il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini saharawi, da sempre vittime di discriminazione, torture, detenzioni illegali.

Il 24 ottobre 2010, le forze dell'esercito marocchino aprono il fuoco contro un veicolo che cerca di entrare nel campo per portare medicinali e cibo. Nel silenzio della comunità internazionale, muore Nayem Elgarhi, 14 anni.

L'8 novembre 2010, ad un mese dall'inizio della protesta, il campo di Gdeim Izik, ribattezzato "accampamento della dignità", viene brutalmente smantellato dalla polizia marocchina, causando la morte di una decina di persone e il ferimento di molte altre.

Dopo lo sgombero, le proteste si trasferiscono in città. Parte così, per i saharawi, una nuova stagione di torture, ingiusti processi militari contro civili, arresti arbitrari con detenzione in prigioni disumane in cui non hanno nemmeno il diritto alle visite mediche, limitazioni alle libertà personali, irruzioni nelle abitazioni, coprifuoco e discriminazioni in ogni campo della vita sociale.

Nonostante tutto, con grande orgoglio e umiltà, il popolo saharawi continua quotidianamente a lottare lontano dagli occhi e dall'indignazione del mondo.

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