Budapest, 8 ottobre 2025 – L’Alleanza dell’Europa Centrale e Orientale per la Solidarietà con il Popolo Saharawi (CEE Alliance) ha rilasciato una ferma dichiarazione di condanna nei confronti del nuovo accordo tra l'Unione Europea e il Marocco relativo alle preferenze tariffarie per i prodotti originari del Sahara Occidentale occupato. L'Alleanza ha annunciato l'intenzione di ricorrere a tutti i mezzi legali appropriati per garantire il rispetto dei diritti sovrani del popolo Saharawi.
Illegittimità e Violazione del Diritto Internazionale:
Secondo la dichiarazione, il Consiglio dell'UE ha deciso di firmare un nuovo accordo con il Regno del Marocco sulle preferenze tariffarie, con applicazione provvisoria, per sostituire l'accordo del 2018 annullato dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE).
La CEE Alliance rigetta con forza questo nuovo accordo, definendolo contrario al diritto internazionale e una diretta violazione delle precedenti sentenze della Corte. La CGUE ha stabilito in modo inequivocabile, in particolare con la sentenza del 21 dicembre 2016 e ribadito con la conferma del 4 ottobre 2024, che il Sahara Occidentale è un territorio separato e distinto dal Marocco. Di conseguenza, qualsiasi accordo che lo riguardi richiede il consenso esplicito del popolo Saharawi, a prescindere da presunti benefici economici.
La sentenza più recente ha anche riconosciuto esplicitamente la legittimità del Fronte POLISARIO di agire in giudizio ai sensi del diritto internazionale per proteggere i diritti sovrani del popolo Saharawi sulle proprie risorse naturali e territorio.
Manovre Procedurali e Conseguenze Economiche:
L'Alleanza sottolinea come l'illegittimità dell'accordo sia aggravata dalle modalità della sua approvazione. Si denuncia che in soli cinque giorni l'accordo è stato negoziato e imposto agli Stati membri tramite procedura scritta e applicazione provvisoria. Questa mossa, a detta della CEE Alliance, sembra mirata a privare il Parlamento europeo del suo potere di scrutinio e a porlo di fronte al "fatto compiuto".
Un punto critico sollevato è l'introduzione del concetto di "regione d'origine" in sostituzione del concetto generalmente accettato di "paese d'origine". L'Alleanza accusa inoltre la Commissione di impegnarsi a sostenere l'industria agricola marocchina finanziando direttamente impianti di desalinizzazione nei territori occupati.
Questo sostegno europeo, avverte la CEE Alliance, non solo rischia di distruggere i settori agricoli europei già in difficoltà, ma fornisce anche agli occupanti marocchini i mezzi per mantenere la loro presenza illegale attraverso la repressione e le sistematiche violazioni dei diritti fondamentali del popolo Saharawi. L'azione europea è vista come un'incoraggiamento alla "aggressione coloniale".
Impegno per la Via Legale:
La CEE Alliance critica la Commissione Europea per aver agito illegalmente e aver costretto l'UE a ripetere "gli errori del passato", invece di avviare negoziati diretti con il Fronte POLISARIO, l'unica via per garantire il rispetto delle sentenze della Corte.
Forte delle garanzie di accesso alla giustizia europea ottenute nel 2024, il Fronte POLISARIO ha annunciato che "esplorerà con risolutezza e prudenza tutte le vie legali appropriate".
Nel frattempo, in vista del processo di ratifica, l'Alleanza CEE lancia un appello solenne alle autorità europee affinché respingano questo nuovo accordo. L'Alleanza conclude che l'accordo viola il diritto all'autodeterminazione e destabilizza il processo delle Nazioni Unite, spingendo gli occupanti marocchini a una condotta imprudente. Il rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, ribadisce la CEE Alliance, è l'unica condizione necessaria per raggiungere una pace duratura nel Sahara Occidentale.
La dichiarazione è stata firmata a Budapest il 6 ottobre 2025 da Matyas Benyik, Presidente a nome della CEE Alliance.
