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Forte sostegno internazionale al diritto all'autodeterminazione del popolo Saharawi al Quarto Comitato ONU



New York (Nazioni Unite), 8 ottobre 2025 – La causa del popolo saharawi ha ricevuto un forte e rinnovato sostegno durante le recenti discussioni del Comitato Speciale per la Politica e la Decolonizzazione (Quarto Comitato) dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Diversi Paesi hanno preso la parola, ribadendo con forza la necessità di consentire al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto inalienabile all'autodeterminazione, in piena conformità con la storica risoluzione 1514 (XV) dell'Assemblea Generale, la Dichiarazione sulla concessione dell'indipendenza ai paesi e ai popoli coloniali.

L'Appello del Gruppo di Amici in Difesa della Carta ONU:

In una dichiarazione congiunta rilasciata a nome del Gruppo di Amici in Difesa della Carta delle Nazioni Unite, il rappresentante del Venezuela ha evidenziato la responsabilità del gruppo, in quanto membri della comunità internazionale, verso i popoli di territori come il Sahara Occidentale, Porto Rico e la Palestina, nella loro legittima lotta per l'esercizio dei diritti stabiliti dalla Carta delle Nazioni Unite e dalla risoluzione 1514 (XV).

Successivamente, a nome del suo Paese, il delegato venezuelano ha riaffermato il fermo sostegno e l'incrollabile solidarietà del Venezuela alla giusta causa saharawi, che perdura da oltre cinquant'anni. Ha sollecitato una soluzione pacifica, giusta, duratura e reciprocamente accettabile per la questione del Sahara Occidentale, che sia basata sulle pertinenti risoluzioni dell'Assemblea Generale, del Consiglio di Sicurezza e dell'Unione Africana.

Il rappresentante ha inoltre auspicato il successo dell'Inviato Personale del Segretario Generale nel rilanciare il processo politico attraverso negoziati diretti tra le due parti e ha richiesto la piena attuazione del mandato della Missione ONU per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO). Infine, ha espresso un netto rifiuto delle proposte unilaterali che mirano a minare il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi e le sue legittime aspirazioni nazionali.

Il Sahara Occidentale: "L'Ultima Colonia Africana"

Il rappresentante dell'Angola ha sottolineato con enfasi che l'opera della Quarta Commissione rimarrà incompiuta fino a quando la decolonizzazione non sarà completa a livello globale. L'Angola ha ribadito la sua posizione di principio contro ogni forma di colonialismo, esortando all'attuazione immediata e senza precondizioni della Dichiarazione sulla concessione dell'indipendenza ai popoli coloniali.

In un passaggio significativo, il delegato angolano ha definito il Sahara Occidentale come l'ultimo territorio africano a non aver ancora raggiunto la piena indipendenza e autodeterminazione, qualificandolo di fatto come l'ultima colonia in Africa. Per la risoluzione della controversia, l'Angola ha chiesto l'attuazione urgente e incondizionata di tutte le risoluzioni pertinenti e ha ribadito il suo sostegno al diritto inalienabile del popolo saharawi all'autodeterminazione, all'indipendenza e alla sovranità sul proprio territorio e sulle proprie risorse naturali.

Impegno per la Soluzione Politica e la MINURSO:

Anche il Messico ha confermato il suo sostegno agli sforzi per raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e accettabile per tutte le parti, che permetta al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione. Il delegato messicano ha enfatizzato il forte impegno del suo Paese verso il mandato della MINURSO e ha espresso l'auspicio che il Consiglio di Sicurezza ne rinnovi il mandato entro la fine del mese.

Il rappresentante della Federazione Russa ha ricordato che ben 17 territori rimangono all'ordine del giorno della Quarta Commissione senza aver ancora esercitato il loro diritto inalienabile all'autodeterminazione, sottolineando il ruolo cruciale del Comitato nel tutelare gli interessi dei popoli di questi territori. Sulla stessa linea, l'Uruguay ha ricordato che la missione di decolonizzazione, avviata oltre sessant'anni fa, è tuttora incompleta, con 17 territori ancora sotto il dominio coloniale straniero, un residuo purtroppo persistente di un'era ormai superata.

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