La risoluzione richiede al Segretario Generale di aggiornare periodicamente il Consiglio sull’evoluzione della missione, inclusa una relazione semestrale, e ogni qualvolta lo ritenga necessario nel corso del mandato della MINURSO.
Nel corso della riunione, i membri del Consiglio hanno ascoltato gli interventi di Staffan de Mistura, inviato personale del Segretario Generale per il Sahara Occidentale, e di Alexander Ivanko, rappresentante speciale e capo della MINURSO. Entrambi hanno tracciato un quadro aggiornato della situazione sul terreno, in un contesto ancora segnato da stallo politico e tensioni crescenti.
Diversi Stati membri hanno riaffermato con forza la necessità di una soluzione politica giusta, duratura e mutuamente accettabile, che garantisca il diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi, come stabilito dalle risoluzioni ONU. Secondo questi Paesi, l’unica via per concludere il processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale resta il pieno esercizio di questo diritto fondamentale.
Durante le consultazioni, è stata espressa profonda preoccupazione per la situazione dei diritti umani nei territori occupati. Numerosi membri del Consiglio hanno sottolineato l’urgenza di istituire un meccanismo indipendente e permanente delle Nazioni Unite per il monitoraggio, la protezione e la segnalazione delle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale.
Il Presidente della Repubblica Saharawi ha recentemente ribadito all’inviato dell’ONU che il popolo saharawi non rinuncerà mai alle proprie legittime aspirazioni. Un messaggio di fermezza e determinazione, riaffermato anche da Sidi Mohamed Omar, rappresentante del Fronte Polisario presso le Nazioni Unite e coordinatore con la MINURSO. Intervistato dalla televisione nazionale algerina, il diplomatico saharawi ha sottolineato che la sessione di lunedì dimostra come la questione del Sahara Occidentale resti saldamente all’ordine del giorno dell’ONU.
Sidi ha inoltre denunciato la campagna di disinformazione promossa dal regime marocchino, che tenta di far credere alla propria opinione pubblica che il dossier saharawi sia stato archiviato. Una narrazione alimentata – ha evidenziato – anche dalla recente posizione dell’amministrazione statunitense, percepita come un sostegno implicito alla politica espansionistica del Marocco, in contrasto con i principi della Carta delle Nazioni Unite.
“La convocazione di questa sessione – ha dichiarato Sidi – con la partecipazione attiva di tutti i membri del Consiglio, inclusi gli Stati Uniti, rappresenta una risposta chiara e inequivocabile alla propaganda marocchina e alle recenti prese di posizione di Washington e Parigi. È la prova che la comunità internazionale non ha voltato le spalle al popolo saharawi”.
In chiusura, il rappresentante del Fronte Polisario ha ribadito con forza che la questione del Sahara Occidentale non può considerarsi risolta fino a quando il popolo saharawi non potrà esercitare pienamente il proprio diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza, un diritto inalienabile, non negoziabile e imprescrittibile.