القائمة الرئيسية

الصفحات

Sahara Occidentale: De Mistura al Consiglio di Sicurezza ONU – “Serve un nuovo slancio per la pace”



Briefing dell’Inviato Speciale ONU per il Sahara Occidentale, Staffan De Mistura, al Consiglio di Sicurezza

New York, 14 aprile 2025


Signor Presidente,

Sei mesi fa, durante il mio precedente intervento davanti a questo Consiglio, avevo espresso la speranza di poter tornare oggi con aggiornamenti significativi su progressi concreti verso una soluzione giusta, duratura e reciprocamente concordata del conflitto nel Sahara Occidentale. Una soluzione che consenta finalmente al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione.

Oggi, sono qui per riferire sulla situazione attuale.


1. Nuovi sviluppi bilaterali

Vorrei cominciare evidenziando due recenti iniziative diplomatiche che potrebbero avere implicazioni significative per il percorso verso una soluzione politica.

L’8 aprile, il ministro degli Esteri marocchino, Nasser Bourita, ha incontrato a Washington il Segretario di Stato americano. Dopo il colloquio, quest’ultimo ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti verso l’iniziativa marocchina per una "seria autonomia", facendo eco alla dichiarazione dell’ex presidente Trump nel 2020. Ha inoltre sottolineato che la soluzione dovrà essere "concordata di comune accordo", assicurando il supporto attivo degli Stati Uniti in tal senso.

Pochi giorni prima, il 6 aprile, in un contesto bilaterale non direttamente legato alla questione del Sahara, il ministro degli Esteri francese, Stéphane Barrot, ha fatto visita ad Algeri. L’incontro è seguito a una telefonata tra i presidenti Tebboune e Macron, segno di un riavvicinamento tra Algeria e Francia che potrebbe avere riflessi più ampi nella regione.


2. Preoccupazioni per la crescente tensione regionale

Questi sviluppi riflettono un rinnovato interesse diplomatico da parte di due membri permanenti di questo Consiglio, ma sottolineano anche i rischi persistenti. Le relazioni tra Algeria e Marocco non solo non si sono evolute positivamente, ma si sono anzi deteriorate ulteriormente. Le frontiere rimangono chiuse, i contatti diplomatici inesistenti, e la corsa agli armamenti è in preoccupante aumento.

Queste tensioni regionali sono strettamente legate al contesto in cui le Nazioni Unite e questo Consiglio cercano di promuovere una soluzione politica.


3. Messaggi chiave dagli Stati Uniti

Dall’incontro tra il ministro Bourita e il Segretario di Stato americano sono emersi tre messaggi cruciali:

Primo: l’autogoverno proposto deve essere “serio”. Questo implica che l’iniziativa marocchina di autonomia debba essere chiarita nei contenuti e nei poteri realmente delegati.

Secondo: la soluzione deve essere “reciprocamente accettabile”. Ciò richiede negoziati autentici tra le parti coinvolte, accompagnati da un meccanismo credibile di autodeterminazione.

Terzo: l’attuale amministrazione statunitense è disposta a impegnarsi direttamente per facilitare una soluzione concordata. In questo caso, le Nazioni Unite, sotto la guida del Segretario generale e con il supporto di questo Consiglio, sono pronte a sostenere tale processo.


4. Appello a un’azione urgente

Serve un’azione rapida e coordinata per calmare le tensioni regionali e riattivare il processo politico. Nelle ultime settimane, ho visitato Rabat, Nouakchott, Tindouf e Algeri. Durante gli incontri con i leader delle parti coinvolte – il ministro Bourita, il segretario generale del Fronte Polisario Brahim Ghali, il ministro algerino Ahmed Attaf, e le autorità mauritane – ho raccolto posizioni note, ma anche disponibilità ad accompagnare ogni progresso possibile in uno spirito di "neutralità positiva".


5. Tre questioni urgenti da affrontare

Vorrei richiamare la vostra attenzione su tre punti prioritari:

a. La situazione sul terreno.
Il mio collega, Alexander Ivanko, rappresentante speciale del Segretario generale e capo della MINURSO, vi fornirà un’analisi dettagliata. Desidero esprimere il mio pieno sostegno al lavoro del suo team, nonostante le difficoltà operative e i limiti finanziari. Il sostegno continuo alla MINURSO sarà essenziale, soprattutto nella fase iniziale di qualsiasi soluzione politica.

b. Le necessità umanitarie.
Nei campi profughi del Sahara Occidentale, in particolare a Tindouf, le condizioni sono sempre più precarie. Ho incontrato rappresentanti dell’UNHCR e del Programma Alimentare Mondiale, i quali hanno lanciato l’allarme: senza nuovi fondi, le razioni alimentari potrebbero esaurirsi entro l’estate.

c. Le voci della società civile.
Durante la mia visita a Tindouf, ho parlato con rappresentanti della società civile, in particolare con organizzazioni femminili. Ho ascoltato il dolore e la frustrazione di una giovane donna nata nei campi, che ha perso lì i genitori e i nonni. Mi ha detto:
"Quando morirò, non voglio essere sepolta qui. Voglio vedere la mia terra prima di morire, e riposare lì."

Queste parole struggenti mi conducono a una riflessione cruciale: la piena ed effettiva partecipazione delle donne saharawi al processo politico è fondamentale per costruire un futuro dignitoso per il loro popolo.


6. Conclusione: un’occasione storica

Signor Presidente, illustri membri del Consiglio,

Il 2025 segna il 50° anniversario dell’inserimento della questione del Sahara Occidentale nell’agenda delle Nazioni Unite. I prossimi tre mesi rappresentano un’opportunità per valutare come un nuovo slancio, con il coinvolgimento diretto e rinnovato di alcuni membri del Consiglio, possa contribuire sia a stabilizzare la regione, sia a riaprire un percorso verso una soluzione politica sostenibile.

Se riusciremo a dare concretezza a questi sforzi, la sessione del Consiglio di ottobre 2025 potrà rappresentare un punto di svolta.

Il mio impegno personale, con l'approvazione del Segretario generale, rimane incrollabile.

Grazie, signor Presidente.

إذا أعجبك محتوى الوكالة نتمنى البقاء على تواصل دائم ، فقط قم بإدخال بريدك الإلكتروني للإشتراك في بريد الاخبار السريع ليصلك الجديد أولاً بأول ...