Bruxelles, 29 marzo 2025 - Un terremoto politico scuote le fondamenta dell'Unione Europea. Un europarlamentare ha lanciato un allarme gravissimo, accusando il Consiglio Europeo di aver falsificato e censurato passaggi cruciali di una sentenza della Corte di Giustizia Europea riguardante gli accordi commerciali tra l'UE e il Marocco, inclusi quelli relativi al conteso territorio del Sahara Occidentale.
La sentenza in questione, secondo quanto denunciato, dichiarava l'invalidità e l'illegalità degli accordi stipulati con Rabat, in particolare quelli concernenti lo sfruttamento delle risorse naturali e marittime del Sahara Occidentale. La rivelazione, portata alla luce dall'eurodeputato spagnolo Vicent Marzà del partito Compromesso, getta una luce sinistra sull'integrità del processo decisionale europeo e alimenta seri dubbi sulla trasparenza e l'indipendenza delle sue istituzioni.
Attraverso un post sul suo profilo X (ex Twitter), Vicent Marzà ha reso pubblica la presunta "censura" imposta dal Consiglio dell'UE nell'accesso a documenti chiave, focalizzandosi in particolare sulla sentenza della Corte Europea. L'europarlamentare accusa apertamente la Commissione Europea di aver manipolato il testo della sentenza, eliminando sezioni ritenute scomode per il governo marocchino e distribuendo una versione alterata agli Stati membri e ai parlamentari.
Secondo la denuncia, le parti oscurate e falsificate riguarderebbero specificamente i passaggi che sottolineano il diritto del popolo saharawi a beneficiare dello sfruttamento delle proprie risorse e che evidenziano come il Marocco non abbia permesso alla popolazione locale di decidere autonomamente l'utilizzo di tali ricchezze.
L'europarlamentare Vicent Marzà ha definito l'accaduto un atto di "manipolazione senza precedenti", chiedendo con forza un'indagine immediata e approfondita per accertare le responsabilità e le motivazioni dietro questa presunta alterazione. Ha inoltre indicato le pressioni esercitate da Francia e Spagna all'interno dell'UE come possibili fattori determinanti nella presunta falsificazione.
Questo scandalo rischia di infliggere un duro colpo alla credibilità delle istituzioni comunitarie agli occhi dei cittadini europei e di esacerbare le tensioni in una regione già instabile e segnata da un annoso conflitto. La prospettiva che la Commissione Europea possa essere chiamata a rispondere delle proprie azioni di fronte alla stessa Corte di Giustizia Europea aggiunge un ulteriore elemento di drammaticità alla vicenda.
Le prossime ore e i prossimi giorni saranno cruciali per comprendere la portata di questo presunto scandalo e le sue potenziali ripercussioni sul futuro delle relazioni tra l'Unione Europea, il Marocco e il popolo del Sahara Occidentale. L'ombra della manipolazione getta un velo di incertezza sul rispetto della legalità e sulla trasparenza che dovrebbero contraddistinguere l'operato delle istituzioni europee.