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Sahara Occidentale: Ong accusa Engie di palese disprezzo del diritto internazionale per la produzione illegale di elettricità


Londra, 29 marzo 2025 - La multinazionale energetica francese Engie è finita nuovamente sotto la lente d'ingrandimento per le sue attività nel Sahara Occidentale occupato. L'osservatorio internazionale Western Sahara Resource Watch (WSRW) ha rilasciato una dura dichiarazione mercoledì, condannando "fermamente" la presunta violazione del diritto internazionale da parte dell'azienda. Secondo l'ONG, Engie continua a produrre illegalmente elettricità nel territorio conteso.

WSRW precisa che l'energia elettrica generata da Engie è destinata principalmente al fiorente settore agricolo della regione di Dakhla, città situata nella parte del Sahara Occidentale sotto controllo militare marocchino. Questa destinazione solleva ulteriori preoccupazioni, in quanto lega direttamente la produzione energetica all'esportazione di prodotti agricoli, in particolare pomodori e meloni, verso l'Unione Europea (UE).

L'organizzazione non governativa ricorda come i prodotti agricoli provenienti da questa regione siano stati oggetto di diverse sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE). La CGUE ha ripetutamente statuito, da ultimo il 4 ottobre 2024, che l'accordo commerciale UE-Marocco, che concede tariffe preferenziali ai prodotti agricoli, non può essere applicato al Sahara Occidentale a causa della mancata espressione del consenso da parte della popolazione locale.

Di conseguenza, WSRW sottolinea che "l'accordo commerciale, nella parte relativa alle importazioni agricole da Dakhla, è stato ritenuto una violazione dei principi del diritto internazionale, incluso il fondamentale diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi".

Questa non è la prima volta che Western Sahara Resource Watch punta il dito contro Engie per le sue operazioni nel Sahara Occidentale. Solo dieci giorni prima, il 17 marzo, l'ONG aveva lanciato l'allarme riguardo a un altro progetto controverso volto alla produzione illegale di idrogeno verde nel territorio non autonomo, in attesa di decolonizzazione, dove Engie è presente in diversi settori.

"Condanniamo fermamente il dichiarato sostegno di Engie all'occupazione marocchina del Sahara Occidentale, manifestato sia attraverso le sue azioni che le sue dichiarazioni", ha dichiarato Sara Eyckmans, coordinatrice di Western Sahara Resource Watch.

"In un momento storico in cui il diritto internazionale è sottoposto a forti pressioni, il comportamento di Engie non deve passare inosservato", ha insistito WSRW, sottolineando la necessità di rispettare le normative internazionali e i diritti del popolo saharawi.

La presa di posizione di Western Sahara Resource Watch riaccende il dibattito sulle attività economiche nel Sahara Occidentale e sulla responsabilità delle aziende multinazionali nel rispettare il diritto internazionale in territori contesi. La pressione su Engie è destinata ad aumentare, con la comunità internazionale sempre più attenta alle implicazioni etiche e legali degli investimenti in questa regione.

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