Ginevra, Svizzera, 12 dicembre 2024 - In occasione dell'inaugurazione della conferenza internazionale organizzata dal Geneva Support Group for Western Sahara, l'ambasciatore Mxolisi Nkosi, rappresentante permanente del Sudafrica presso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, ha lanciato un appello appassionato per l'autodeterminazione del popolo saharawi.
Un richiamo alla decolonizzazione:
Nel suo discorso, l'ambasciatore Nkosi ha sottolineato l'urgenza di porre fine all'ultima colonia africana, il Sahara Occidentale. Citando la risoluzione 1514 (XV) dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha ricordato che la colonizzazione è una violazione fondamentale dei diritti umani. Ha inoltre denunciato l'occupazione marocchina come una sfida aperta al diritto internazionale e alle risoluzioni delle Nazioni Unite.
Un omaggio agli attivisti:
Nkosi ha reso omaggio a Gilles Devers, avvocato e paladino della causa saharawi, recentemente scomparso. Il diplomatico ha sottolineato il ruolo cruciale di Devers nelle vittorie legali ottenute a livello internazionale e ha invitato la comunità internazionale a proseguire il suo impegno in questa direzione.
Un futuro per il Sahara Occidentale:
L'ambasciatore sudafricano ha esortato gli Stati membri a sostenere un referendum sull'autodeterminazione nel Sahara Occidentale, l'unico modo per garantire una soluzione pacifica e duratura al conflitto. Ha inoltre denunciato le restrizioni imposte dall'Alto Commissario per i diritti umani nel territorio occupato, sottolineando la necessità di una maggiore trasparenza e di un accesso senza ostacoli per gli osservatori internazionali.
Il ruolo del Sudafrica:
Con questo intervento, il Sudafrica riafferma il suo impegno storico a sostegno della lotta per la decolonizzazione e dell'autodeterminazione dei popoli. La posizione del Sudafrica, che ha vissuto in prima persona l'oppressione dell'apartheid, risuona in modo particolarmente forte nel contesto della questione saharawi.
Prospettive future:
La conferenza di Ginevra rappresenta un'importante occasione per rilanciare il dibattito internazionale sulla questione del Sahara Occidentale e per mobilitare la comunità internazionale a favore di una soluzione pacifica e giusta.
