Quito (Ecuador), 29 ottobre 2024 - Il Coordinatore per la Pace, Sovranità, Integrazione e Non Interferenza (CPAZ), una delle principali organizzazioni per i diritti umani in Ecuador, ha espresso ieri la propria indignazione per la decisione del governo ecuadoriano di revocare il riconoscimento della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD). Il CPAZ ha ricordato che le relazioni diplomatiche tra i due paesi risalgono al 1983 e ha definito questa revoca "una vergognosa capitolazione" agli interessi di potenze esterne.
Secondo CPAZ, questa mossa annulla oltre 40 anni di riconoscimento, sacrificati in favore di alleanze con paesi esterni che ignorano il diritto all'autodeterminazione e sostengono “politiche colonialiste” promosse, in particolare, dal Regno del Marocco e dai paesi della NATO.
In una dichiarazione pubblica, CPAZ ha dichiarato: “Ci vergogniamo di questa azione e siamo solidali con la Repubblica Saharawi. Speriamo che la loro coraggiosa lotta e la solidarietà dei popoli indipendenti riportino il nostro paese a fianco delle nazioni sovrane, lasciando alle spalle questa politica di asservimento.”
Anche il Partito Socialista Ecuadoriano si è unito alla condanna, denunciando la decisione come “un atto di incomprensione delle relazioni internazionali” da parte del presidente ecuadoriano. Sul suo account X, il partito ha ricordato di aver sostenuto la RASD per oltre mezzo secolo in nome dei principi di solidarietà e autodeterminazione.
Da La Paz, capitale della Bolivia, anche la Rete dei Cittadini della Bolivia con il Sahara ha espresso "profondo sgomento" per la revoca del riconoscimento. In una nota inviata al Sahara Press Service, l’organizzazione ha riaffermato il sostegno ai diritti del popolo sahrawi, descrivendo la decisione del presidente ecuadoriano Daniel Noboa come “illegale e immorale” per un paese membro del Comitato Speciale delle Nazioni Unite per la Decolonizzazione.
La dichiarazione della rete boliviana ha aggiunto che tale scelta "mostra chiaramente una posizione favorevole agli interessi marocchini," coerente con una politica estera che include interventi contestati come quello all’ambasciata messicana e una crescente alleanza strategica con il governo israeliano.
Infine, la Rete dei Cittadini della Bolivia con il Sahara ha rinnovato il proprio sostegno al Fronte POLISARIO, riconosciuto internazionalmente come unico rappresentante del popolo sahrawi, riaffermando la solidarietà verso la Repubblica Saharawi e il diritto del suo popolo all’autodeterminazione.