Campi profughi saharawi, 19 dicembre 2025 – In un contesto segnato da isolamento geografico e condizioni ambientali estreme, la risposta più efficace è arrivata ancora una volta dalla società civile saharawi. Nei campi profughi in Algeria, un gruppo di giovani volontari ha dato prova di determinazione e responsabilità, intervenendo tempestivamente per liberare dalla sabbia l’arteria stradale che collega le province di Auserd e Smara, rimasta sepolta dalle dune nella giornata di giovedì 18 dicembre.
Una sfida contro gli elementi:
L’insabbiamento delle strade rappresenta una criticità ricorrente nei campi profughi, dove le tempeste di vento possono cancellare in poche ore lunghi tratti di asfalto. Negli ultimi giorni, l’accumulo di sabbia aveva reso il collegamento tra Auserd e Smara quasi impraticabile, compromettendo la circolazione di persone e il trasporto di beni essenziali.
Il valore del volontariato civico:
L’intervento dei giovani non si è limitato a una semplice operazione di pulizia. Si è trattato di un vero e proprio atto di responsabilità collettiva. Armati di strumenti manuali e animati da un forte spirito di solidarietà, i volontari hanno lavorato per ripristinare la sicurezza del manto stradale, consentendo la riapertura del traffico e riducendo i rischi per viaggiatori e mezzi.
«Questa iniziativa non è solo una risposta a un’emergenza logistica, ma un simbolo dello spirito di resilienza delle nostre comunità. Dimostra come la gioventù sia pronta a farsi carico del bene pubblico», hanno commentato alcuni residenti locali.
Un esempio per il territorio:
L’azione dei giovani di Auserd e Smara evidenzia l’importanza delle iniziative di pubblica utilità autogestite. In un territorio dove le infrastrutture sono costantemente messe alla prova da condizioni climatiche severe, l’impegno delle nuove generazioni si conferma una risorsa fondamentale per la coesione sociale e la continuità dei servizi.
L’iniziativa resta ora un modello di riferimento per l’intero territorio saharawi, dimostrando come collaborazione, senso di appartenenza e partecipazione attiva possano superare anche gli ostacoli imposti dalla natura.

