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L'ONU esamina il Marocco per le sparizioni forzate nel Sahara Occidentale



New York, 25 settembre 2024 - Il Comitato delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate (CED) è pronto a puntare i riflettori sulla questione di lunga data delle sparizioni forzate nel Sahara Occidentale. Il Marocco, potenza occupante, sarà sotto esame internazionale durante la 27a sessione del CED il 24 al 30 settembre.

Per la prima volta, la comunità internazionale approfondirà le accuse decennali di sparizioni forzate nel territorio, che sono state costantemente sollevate dalle organizzazioni per i diritti umani. Il Western Sahara Resource Watch (WSRW) ha sottolineato che questa udienza pone la colpevolezza del Marocco per queste gravi violazioni direttamente sulla scena globale.

Un modello di repressione:

Il WSRW ha affermato che dall'occupazione del Sahara Occidentale da parte del Marocco nel 1975, le sparizioni forzate sono state uno strumento sistematico di repressione, impiegato per sedare le aspirazioni all'autodeterminazione del popolo saharawi. I colpevoli, sostiene il gruppo, continuano a ricoprire posizioni di alto rango all'interno dell'esercito e del governo marocchini, alimentando una cultura di impunità che ha instillato una paura radicata tra la popolazione saharawi.

Un rapporto completo

In vista dell'udienza del CED, la società civile saharawi, sostenuta dal Norwegian Support Committee for Western Sahara, ha presentato un rapporto dettagliato di 114 pagine che documenta le sparizioni forzate nel territorio. Il rapporto chiede la fine dell'impunità in Marocco e sostiene l'istituzione di un organismo indipendente per indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse dalla potenza occupante.

Testimonianze strazianti:

Ghalia Djimi, ex vittima di sparizione forzata e importante attivista saharawi, ha fornito un resoconto straziante dell'impatto devastante che queste pratiche hanno avuto sulla comunità saharawi. Djimi ha sottolineato come le sparizioni forzate, che hanno come obiettivo principalmente gli attivisti e le loro famiglie, siano un potente strumento di intimidazione. La persistente incertezza che circonda il destino degli scomparsi ha lasciato le famiglie in uno stato di perenne angoscia.

Un modello più ampio di abusi:

Il WSRW ha evidenziato che le sparizioni forzate fanno parte di un modello più ampio di violazioni dei diritti umani perpetrate dal Marocco nel Sahara Occidentale. Tra queste rientrano arresti arbitrari, torture, restrizioni alla libertà di espressione e la violenta repressione di proteste pacifiche.

Controllo internazionale:

La società civile saharawi ha espresso profonda preoccupazione per la mancanza di accesso internazionale alla regione, notando che all'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite è stato negato l'ingresso nel Sahara Occidentale dal 2015. Nel suo ultimo rapporto, "Voices Breaking Free from Repression ", il WSRW ha esortato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk a inviare una missione tecnica urgente nei territori occupati per valutare la situazione sul campo.

Un momento cruciale:

L'udienza del CED segna un momento critico nella lotta per la giustizia e la visibilità delle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale. Ponendo il Marocco sotto esame internazionale, la comunità globale sta compiendo un passo significativo verso il riconoscimento degli abusi del regime e la pressione per l'assunzione di responsabilità per le sparizioni forzate e altre violazioni. Mentre le udienze si svolgono, la società civile saharawi e i suoi alleati internazionali osserveranno attentamente le misure concrete per porre fine all'impunità e garantire giustizia alle vittime.

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