Sydney (Australia), 3 giugno 2024 - Il Fronte Polisario ha inviato un monito alla compagnia australiana Fortescue Metals Group, esortandola a cessare il proprio coinvolgimento nello sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale. Il messaggio è stato trasmesso attraverso il rappresentante del Fronte Polisario in Australia, Kamal Fadel, in un'intervista al sito web australiano "News.com".
Opposizione agli investimenti in territorio occupato
Fadel ha espresso la ferma condanna del Fronte Polisario nei confronti degli investimenti di Fortescue in Marocco, in particolare quelli legati all'estrazione di fosfati e allo sviluppo di fertilizzanti verdi. Secondo il diplomatico sahrawi, tali attività rappresentano una forma di "saccheggio" delle risorse del Sahara Occidentale e contribuiscono a perpetuare l'occupazione marocchina del territorio.
Violazione dei diritti del popolo sahrawi
Fadel ha sottolineato che gli investimenti di Fortescue non solo violano i diritti del popolo sahrawi all'autodeterminazione e allo sfruttamento delle proprie risorse, ma anche alimentano il conflitto nella regione. I profitti derivanti da queste attività, ha affermato, vengono utilizzati dal Marocco per finanziare il proprio esercito e rafforzare la sua occupazione illegale del Sahara Occidentale.
Richiesta di disimpegno
Il rappresentante del Fronte Polisario ha invitato Fortescue a ritirare i propri investimenti dal Sahara Occidentale e a rispettare il diritto internazionale. Ha inoltre sollecitato l'azienda a non farsi complice dell'oppressione del popolo sahrawi da parte del Marocco.
Battaglia legale per le risorse naturali
Il Fronte Polisario è impegnato in una battaglia legale per salvaguardare le risorse naturali del Sahara Occidentale. A tal fine, nel ottobre 2023 è stato creato un gruppo di monitoraggio per seguire l'andamento delle cause legali in corso.
L'appello del Fronte Polisario a Fortescue rappresenta un'ulteriore tappa nella lotta del popolo sahrawi per l'autodeterminazione e la sovranità sulle proprie risorse naturali. La comunità internazionale è chiamata a prendere atto di questa situazione e a sostenere il diritto del popolo sahrawi a un futuro libero e indipendenza.
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