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Tra le sbarre del Marocco, la sofferenza silenziosa dei prigionieri Sahrawi. Nuove denunce di violazioni dei diritti


Laayoune (Sahara occidentale), 28 maggio 2024 - Le condizioni dei prigionieri civili Sahrawi nelle carceri marocchine rimangono drammatiche, aggravate da continui attacchi sistematici da parte delle autorità marocchine. Violazioni dei loro diritti fondamentali e legittimi, aggressioni e negligenza medica sono all'ordine del giorno.

Preoccupazione per la salute di Mohamed Lamin Abdin Hadi

Il prigioniero civile Sahrawi, Mohamed Lamin Abdin Hadi, detenuto nella prigione locale di Tiflet 2, versa in gravi condizioni di salute. Secondo la madre, ha sofferto di una grave crisi respiratoria a causa di asma, mancanza di ventilazione nella cella e negligenza medica. Nonostante le sue richieste, il direttore della prigione gli ha negato il trasferimento in ospedale e ha permesso ad altri detenuti di fumare in sua presenza, aggravando il suo stato.

Sidi Abdullah Ahmed Sidi Abha: diritto di chiamata e cure mediche negati

Anche il prigioniero civile Sahrawi Sidi Abdullah Ahmed Sidi Abha, del gruppo Gdeim Izik, ha subito gravi violazioni. Il 21 maggio gli è stato negato il diritto di telefonare alla famiglia e il giorno successivo gli è stato impedito di ricevere cure mediche perché si è rifiutato di indossare un'uniforme per detenuti comuni. Abha, che soffre di diverse malattie croniche dovute alle dure condizioni carcerarie, è stato arrestato nel 2010 e sottoposto a torture.

Altri casi di negligenza medica

La Delegazione Generale dell'Amministrazione Penitenziaria marocchina ha negato le cure mediche anche ad Abdullah El Ouali Ahmed Lakhfauni, detenuto nel carcere centrale di Kenitra. Durante i suoi sei anni di carcere, non ha ricevuto alcun trattamento per le sue malattie croniche, aggravate da torture e maltrattamenti. Lakhfauni ha intrapreso numerosi scioperi della fame per protestare contro la negligenza medica, senza alcun esito.

Le denunce del CODESA

Il Collettivo dei Difensori dei Diritti Umani Sahrawi (CODESA) ha condannato il rifiuto di cure mediche ai prigionieri Sahrawi, definendolo una "strategia per eliminarli lentamente". L'organizzazione ha denunciato le continue violazioni dei diritti umani subite dai prigionieri politici Sahrawi nelle carceri marocchine, chiedendo un'azione immediata da parte della comunità internazionale.

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