Roma, 15 aprile 2024 - Con l'inaugurazione della mostra fotografica "Saharawi, Oltre l'attesa" di Renato Ferrantini ed erano presenti, Laura Lombardi, Valentina de Martini, Mohamed Dihani, Riccardo Noury e il rappresentante del Fronte Polisario in Italia, Fatima Mahfud ha preso il via a Roma venerdì 12 aprile la Settimana di Storia e Cultura Saharawi, un'iniziativa ricca di eventi che si protrarrà fino al 20 aprile. Promossa dal Fronte Polisario in Italia, in collaborazione con Studio 110, la Settimana offre un'occasione unica per approfondire la storia, la cultura, la politica e le tradizioni del popolo Saharawi.
Un programma ricco di eventi:
Oltre alla mostra di Ferrantini, che presenta un commovente ritratto della vita nei campi profughi Saharawi, il programma della Settimana prevede:
- Incontri con personalità: Dialoghi con attivisti per i diritti umani come Mohamed Dihani e studiosi italiani per approfondire la storia e la situazione attuale del popolo Saharawi.
- Proiezioni cinematografiche: Film e documentari che raccontano le vicende del popolo Saharawi e la loro lotta per l'autodeterminazione.
- Laboratori di musica e artigianato: Momenti esperienziali per immergersi nella cultura Saharawi attraverso la musica tradizionale e l'artigianato.
- Degustazioni gastronomiche: Degustazioni di piatti tipici della cucina Saharawi per scoprire i sapori e le tradizioni culinarie di questo popolo.
Un popolo che resiste:
La Settimana di Storia e Cultura Saharawi è un'occasione importante per conoscere un popolo che, nonostante decenni di esilio e oppressione, mantiene viva la propria identità e cultura. La Jaima, la tradizionale tenda Saharawi, simbolo di resistenza e speranza, diventa metafora di un popolo che non si arrende e continua a lottare per il proprio futuro.
Un invito a conoscere e a riflettere:
L'iniziativa romana è un invito a conoscere e a riflettere sulla difficile situazione del popolo Saharawi, ancora in attesa del referendum di autodeterminazione promesso dalle Nazioni Unite. Un'occasione per scoprire la ricchezza culturale di un popolo resiliente e per esprimere solidarietà per la sua lotta per la libertà.