New York, 12 gennaio 2024 - Il 10 gennaio 2024, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha eletto l'ambasciatore Omar Zniber, rappresentante permanente del Marocco presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, come presidente per il 2024.
Questa elezione è stata oggetto di forti critiche da parte di organizzazioni per i diritti umani e di governi di tutto il mondo, che hanno accusato il Marocco di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui l'occupazione del Sahara occidentale, la tortura e lo stupro dei migranti.
Il Marocco è stato ripetutamente criticato dalle Nazioni Unite per le sue violazioni dei diritti umani. Nel 2023, il Consiglio di diritti umani ha pubblicato un rapporto che documentava le continue violazioni dei diritti umani nel Sahara occidentale, tra cui l'arresto arbitrario, la tortura e la detenzione incomposta.
Il rapporto ha anche rilevato che il Marocco ha continuato a violare i diritti dei migranti, tra cui il rifiuto di accesso all'asilo e il ricorso a metodi di detenzione coercitivi.
Nonostante queste gravi accuse, il Marocco è stato eletto presidente del Consiglio per i diritti umani con 30 voti su 47. L'altro candidato, l'ambasciatore sudafricano Nozipho Nkosi, ha ricevuto 17 voti.
La vittoria del Marocco è stata vista come un'ironia amara da molti osservatori. Il paese è stato accusato di essere uno dei peggiori violatori dei diritti umani del mondo, ed è ora incaricato di promuovere e proteggere i diritti umani a livello globale.
L'elezione del Marocco alla presidenza del Consiglio per i diritti umani è un segno di quanto sia necessario riformare l'organismo. Il Consiglio dovrebbe essere composto da paesi che hanno una solida reputazione in materia di diritti umani, e non da paesi che sono stati accusati di gravi violazioni.
