Germania, 16 settembre 2024 - Sotto la Porta di Brandeburgo, simbolo della caduta dei muri, si è levata un'altra voce per la libertà: quella del popolo saharawi. La piazza di Parigi, nel cuore di Berlino, è diventata per un giorno il palcoscenico di una vibrante manifestazione culturale e politica, unendo musica, arte e testimonianze per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione del Sahara Occidentale.
Organizzato dalla comunità saharawi in Germania ed insieme all'associazione La Jaima de Tiris, l'evento di sabato 14 settembre ha visto la partecipazione di centinaia di persone, unite da un unico obiettivo: sostenere la lotta del popolo saharawi per l'autodeterminazione. I canti tradizionali rivoluzionari della banda “Al-Wahda” hanno echeggiato nella piazza, trasportando i presenti in un viaggio emozionante attraverso la storia e le aspirazioni del popolo saharawi.
Le mostre allestite hanno offerto un'istantanea toccante della realtà che vivono i saharawi. Le immagini dei detenuti di Gdeim Izik, con i loro sguardi pieni di speranza e determinazione, hanno commosso i presenti, sottolineando l'urgente necessità di liberarli. La tenda beduina, con i suoi oggetti e le sue decorazioni tradizionali, ha permesso ai partecipanti di immergersi nell'affascinante cultura del deserto e di comprendere meglio le radici del conflitto.
"Il muro che divide il Sahara Occidentale è un muro della vergogna, una ferita aperta nel cuore dell'Africa", ha dichiarato Najat Hendi, rappresentante del Fronte Polisario in Germania. "Ma come il Muro di Berlino è caduto, così cadrà anche questo muro, grazie alla nostra determinazione e al vostro sostegno".
L'evento di Berlino è stato un forte segnale di speranza per il popolo saharawi. La solidarietà dimostrata da migliaia di persone ha dimostrato che la lotta per la giustizia e la libertà non è mai vana.
