New York (Nazioni Unite), 16 settembre 2024 - Sidi Mohamed Omar, rappresentante del Fronte Polisario alle Nazioni Unite, ha lanciato un appello accorato alla comunità internazionale, sottolineando l’urgenza di una risoluzione pacifica e definitiva della questione del Sahara Occidentale.
In un’intervista rilasciata alla televisione nazionale saharawi, Sidi ha ribadito che il popolo saharawi non chiede altro che il rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite, in particolare il diritto all’autodeterminazione. “Ciò che vogliamo è che l’ONU onori le sue promesse”, ha affermato il diplomatico.
L’escalation della tensione e il fallimento del processo di pace:
Sidi ha denunciato l’aggravarsi della situazione sul terreno, con l’occupazione marocchina che continua a perseguitare una politica di terra bruciata e di confisca delle terre. Nonostante i numerosi tentativi di mediazione, il processo di pace sembra essere in stallo, a causa dell’ostruzionismo del Marocco e dell’inazione del Consiglio di sicurezza.
Il rappresentante del Polisario ha ricordato la decisione del Fronte di sospendere la propria partecipazione al processo di pace nel 2019, una scelta motivata dalla mancanza di progressi concreti e dalla persistenza di una situazione di stallo.
Le speranze riposte nell’inviato speciale:
Sidi ha espresso una certa cautela riguardo agli sforzi dell’inviato speciale del Segretario generale, Staffan de Mistura, pur riconoscendo i suoi tentativi di rilanciare il dialogo. Tuttavia, il diplomatico saharawi ha sottolineato che la posizione del Marocco, che continua a negare il diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi, lascia pochi margini di ottimismo.
La determinazione del popolo saharawi:
In conclusione, Sidi ha ribadito la ferma determinazione del popolo saharawi a continuare la lotta per la liberazione nazionale. “Indipendentemente dagli sviluppi politici sulla scena internazionale, il popolo saharawi non rinuncerà mai al suo diritto a esistere liberamente e indipendentemente”, ha affermato.
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