Sahara occidentale, 14 novembre 2023 - Il 13 novembre 2023 segna il terzo anniversario dell'inizio della guerra nel Sahara Occidentale. Il conflitto è scoppiato dopo che il Marocco ha violato il cessate il fuoco del 1991 attaccando le proteste saharawi a El Guerguerat nel Sahara occidentale.
In un'intervista esclusiva con Efe, il capo della delegazione negoziale del Polisario con il Marocco, Jatri Adduh, ha affermato che la guerra continuerà se l'ONU non si assumerà le proprie responsabilità. Ha avvertito che finché l'ONU continuerà a sottrarsi alle proprie responsabilità, evitare di assumersi la responsabilità degli errori del passato e non fare pressioni sul Marocco affinché accetti la legalità internazionale e gli accordi del 1991, "la guerra continuerà".
Adduh ha anche affermato che l'attuale guerra "non si limiterà al muro di separazione ma si estenderà all'intero territorio del Sahara Occidentale".
Il Marocco ha negato gli attacchi sistematici delle forze saharawi, ma le prove sul campo indicano il contrario. L'SPLA ha pubblicato 908 rapporti di guerra e ha attaccato centinaia di posizioni nemiche in aree comprendenti più di una dozzina di settori.
In particolare, l'SPLA ha attaccato i quartieri generali dei comandi militari marocchini a Mahbes, Hauza, Auserd e Farsia. Ha anche distrutto basi militari e posti di osservazione marocchini.
Il Marocco non può continuare a sfuggire alla realtà di una guerra di logoramento che gli costa milioni di euro ogni giorno.
Il Polisario ha avvertito che la guerra continuerà fino alla fine dell'occupazione marocchina e al raggiungimento della piena indipendenza e sovranità del Sahara Occidentale.
Il conflitto nel Sahara Occidentale è una grave crisi umanitaria che ha provocato la morte di centinaia di persone e la fuga di migliaia di altre. L'ONU deve assumersi le proprie responsabilità e trovare una soluzione pacifica al conflitto.
