Kenitra, Marocco, 14 novembre 2023 - La famiglia del detenuto sahrawi Naâma Asfari è stata trattata in modo disumano e umiliante dall'amministrazione della prigione centrale di Kenitra, in Marocco.
Secondo l'Associazione per la protezione dei prigionieri sahrawi nelle carceri marocchine, la famiglia di Naâma Asfari è stata costretta ad aspettare sei ore fuori dalla prigione prima di essere autorizzata a fargli visita. I membri della famiglia erano esausti dopo un lungo viaggio dal Sahara Occidentale occupato, e sono stati sottoposti a un interrogatorio umiliante da parte delle guardie carcerarie.
L'Associazione ha denunciato i metodi ostili dell'amministrazione della prigione, che rappresentano una violazione dei diritti umani dei prigionieri sahrawi. L'Associazione ha anche accusato il direttore della prigione e il capo del distretto di nutrire un profondo odio per i prigionieri sahrawi.
La Delegazione Generale per l'Amministrazione Penitenziaria marocchina ha la piena responsabilità delle conseguenze delle decisioni arbitrarie e razziste che vengono costantemente adottate contro i prigionieri sahrawi. L'Associazione ha invitato le organizzazioni internazionali interessate ai diritti umani a esercitare la pressione sullo Stato marocchino affinché rilasci Naâma Asfarie gli altri prigionieri sahrawi.