Gaborone, 28 settembre 2022 - L'ambasciatore della Repubblica Araba Saharawi Democratica in Botswana, Malainin Lakhal, ha indicato che la sentenza della Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli sulla necessità di trovare una soluzione permanente all'occupazione marocchina del Sahara occidentale, è stata una prova del fallimento della politica del Regno del Marocco.
In una dichiarazione ad APS, il diplomatico saharawi ha affermato che la sentenza emessa giovedì scorso dalla Corte africana "è storica sotto ogni aspetto".
Ha affermato che qualunque sia la natura del caso sollevato, la Corte ha esposto, per la prima volta nella sua storia della giustizia africana, per mettere le cose in chiaro, insistendo sull'essenza dei fatti del conflitto, cioè il Regno del Marocco è solo una potenza occupante, il popolo saharawi deve esercitare il suo diritto inalienabile all'autodeterminazione e all'indipendenza.
La Corte africana ha richiamato l'attenzione di "tutti gli Stati sul fatto che hanno la responsabilità diretta di sostenere la Repubblica Saharawi per completare il processo di decolonizzazione e che devono astenersi dal fare qualsiasi cosa che possa ostacolarlo.
Ha anche affermato che questa è una posizione molto forte della Corte africana, coerente con il diritto internazionale.
Per il diplomatico saharawi, la sentenza della Corte africana ha interrotto la propaganda praticata per decenni dall'occupante marocchino, ricordando che la diplomazia del Makhzen lavora da oltre 20 anni per promuovere il fatto che il principio dell'autodeterminazione è obsoleto.
"La Corte africana ha affermato che il diritto all'autodeterminazione è una norma vincolante nel diritto internazionale, e non spetta a nessuno violarlo e contribuire alla sua violazione", ha aggiunto.
