Continuano a essere al centro di polemiche i porti dello Stato spagnolo per la sua partecipazione allo sfruttamento illegale delle risorse naturali nel Sahara occidentale occupato e il suo coinvolgimento nel crimine perpetrato dal regime di occupazione marocchino contro la popolazione saharawi.
Dopo le recenti denunce e proteste delle associazioni dell'Andalusia e delle Isole Baleari contro l'arrivo di barche dalle zone occupate, ora è l' Associazione degli amici della RASD di Álava che si è mobilitata per denunciare la partecipazione basca al saccheggio nel Sahara occidentale occupato.
La nave Monika, battente bandiera olandese, prevede di caricare componenti industriali per i parchi eolici che il Marocco sta costruendo nel territorio occupato del Sahara occidentale.
Questi parchi, nella cui costruzione, manutenzione e trasporto sono coinvolte società basche come Gamesa, Ormazabal e Ingeteam.
"Queste compagnie forniscono l'energia essenziale per lo sfruttamento illegale delle risorse naturali, come i fosfati, la pesca o le operazioni agricole”, sottolinea l'Associazione in un comunicato stampa.
L'Associazione ricorda alle autorità portuali, alle società coinvolte e alle istituzioni politiche che il diritto internazionale vieta espressamente tali attività e le recenti sentenze del Tribunale dell'Unione Europea hanno sancito la nullità degli accordi commerciali nel Sahara occidentale.
L'Associazione comunica che la nave dovrebbe arrivare al porto di Bilbao il 3 dicembre, nello stesso giorno è stato indetto dalla comunità sahrawi nei Paesi Baschi e dalla stessa Associazione una manifestazione di protesta.
Invitano i cittadini ad unirsi alla protesta, come un segno di rifiuto della partecipazione delle entità basche al saccheggio illegale dei beni del Sahara occidentale.
Lo sfruttamento illegale e il furto delle risorse naturali sahrawi "serve a finanziare la macchina coloniale di morte e distruzione nel Sahara occidentale e ad ingrossare le casse di un regime che mantiene il proprio popolo nella miseria e nell'oppressione", aggiungono nel comunicato.
Chiedendo azione immediata del governo basco, che ponga fine alla "collaborazione basca nel genocidio Saharawi".
L'Associazione degli amici della RASD di Álava insiste che è necessario porre fine a qualsiasi tipo di collaborazione di governi, istituzioni e aziende nell'occupazione, nel saccheggio e nella repressione del popolo Saharawi, e porre fine a tutte le forme di sfruttamento in tutti i popoli del mondo.