Campi profughi saharawi, 14 novembre 2024 - Il 13 novembre 2020, le Forze Armate Reali (FAR) del Marocco hanno fatto irruzione nella zona smilitarizzata di Guerguerat, un passaggio strategico verso la Mauritania, per sgomberare un gruppo di civili sahrawi in protesta contro l'occupazione e lo sfruttamento delle risorse del Sahara Occidentale. Questo intervento ha costituito una violazione degli accordi di cessate il fuoco conclusi sotto l'egida delle Nazioni Unite dopo l'armistizio del 6 settembre 1991. Il Marocco, oltre a questa incursione, ha costruito varie infrastrutture militari lungo gli anni, sfidando i limiti imposti dagli accordi internazionali.
In risposta a questa escalation, il Fronte Polisario, principale movimento di liberazione del popolo sahrawi, ha dichiarato rotto il cessate il fuoco, riprendendo una guerra interrotta da 29 anni. Definita "di bassa intensità" dagli osservatori geopolitici, la guerra ha comunque causato vittime e feriti, seppur l’informazione risulti censurata dal lato marocchino.
Recentemente, il governo marocchino ha cercato di presentare una normalizzazione della situazione portando civili nella zona di Mahbes per celebrare i 49 anni della “Marcia Verde”. Tuttavia, il Fronte Polisario ha bombardato il luogo, suscitando una pronta reazione delle FAR. Nel frattempo, circa 180.000 sahrawi vivono ancora nei campi profughi allestiti negli anni ’70 vicino a Tindouf, in Algeria, mentre 65.000 altri sahrawi sono diventati minoranza nella propria terra, dove il Marocco ha insediato migliaia di coloni, violando così i principi del diritto internazionale.
Per sostenere l'occupazione, il governo marocchino ha investito in infrastrutture, inclusi porti, strade e progetti di energia rinnovabile. Tuttavia, questa strategia ricorda le logiche coloniali di altri poteri storici, come la Francia in Algeria, che hanno cercato di giustificare l'occupazione con lo sviluppo infrastrutturale.
In occasione del quarto anniversario della ripresa della lotta armata, il 13 novembre 2020, l’Unione della Gioventù Saguia e Rio de Oro ha organizzato mercoledì 13 novembre una cerimonia nel distretto di Doura, nella Wilaya di Laayoune. Tra i presenti, membri della Segreteria Nazionale, del governo sahrawi e dei leader giovanili di diverse istituzioni. Durante l'evento, è stata tenuta una conferenza da parte del Segretario generale dell'Unione degli avvocati sahrawi, che ha discusso la possibilità di utilizzare strumenti legali per contestare le violazioni marocchine nei tribunali internazionali.
Ankia Salem, membro della Segreteria Nazionale responsabile per la Vigilanza e la Società Civile, ha evidenziato l’importanza della gioventù nella lotta per l’indipendenza, richiamando al sacrificio e alla determinazione. La commemorazione ha incluso testimonianze di giovani che hanno preso parte all’epopea di Guerguerat, una pietra miliare nella resistenza sahrawi contro l’occupazione, e ha sottolineato il ruolo strategico che i giovani continuano a giocare sia nelle arene pacifiche che nell’esercito sahrawi.
L’attivista Khalifa Barak ha parlato del potenziale dei media digitali nella diffusione della causa sahrawi, mettendo in evidenza come i social media siano strumenti essenziali per documentare le violazioni dei diritti del popolo sahrawi e per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale.
A quattro anni dall’inizio del conflitto, la causa sahrawi è più che mai al centro dell'attenzione, grazie alla partecipazione attiva della gioventù e al sostegno dei media digitali, che mantengono vivo lo spirito di solidarietà tra i sahrawi e alimentano la lotta per un futuro indipendente e giusto.