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Tensione a Bruxelles: il Parlamento europeo accusa la Commissione di violare le sentenze UE sull’accordo commerciale con il Marocco e il Sahara Occidentale



Bruxelles, 7 ottobre 2025 – Si accende lo scontro istituzionale a Bruxelles dopo che la Commissione europea ha accelerato l’approvazione di un nuovo accordo commerciale con il Regno del Marocco, includendo ancora una volta i prodotti provenienti dal Sahara Occidentale occupato, in aperta violazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE).

Il presidente della Commissione per il Commercio Internazionale (INTA) del Parlamento europeo, Bernd Lange, ha duramente criticato la decisione, definendola “un modo di operare davvero scandaloso”, secondo quanto riportato da EURACTIV, rete mediatica paneuropea specializzata in affari europei.

“La sentenza della Corte era nota da un anno, eppure la Commissione non è stata in grado, o non ha voluto, risolvere la questione attraverso una procedura corretta”, ha dichiarato l’eurodeputato tedesco.

Accuse di opacità e violazione delle regole istituzionali:

La controversia è esplosa dopo che la Commissione ha notificato al Parlamento, soltanto il 26 settembre, la decisione di avviare la procedura per l’approvazione dell’accordo modificato, che il Consiglio dell’UE ha poi applicato in via provvisoria il 3 ottobre.
Secondo vari eurodeputati, l’esecutivo europeo avrebbe così aggirato il controllo parlamentare, violando un accordo interistituzionale che vieta l’applicazione provvisoria di trattati commerciali senza il previo consenso del Parlamento europeo.

L’eurodeputato spagnolo Vicent Marzà (Verdi/ALE), membro della delegazione per le relazioni con i Paesi del Maghreb, ha denunciato una mancanza di trasparenza “senza precedenti”:

“La Commissione non solo non comunicava con il Parlamento, ma negava anche informazioni che avrebbero dovuto essere rese disponibili ai rappresentanti”, ha affermato Marzà, parlando di un ‘livello di oscurità’ mai visto prima.

Di fronte al crescente malcontento, la commissione INTA ha convocato una sessione straordinaria a Strasburgo per affrontare la questione. Bernd Lange ha confermato che porterà il caso anche all’incontro dei presidenti delle commissioni con i funzionari della Commissione previsto per martedì.

Un conflitto politico e giuridico sul Sahara Occidentale:

L’accordo contestato mira a reintrodurre tariffe preferenziali per prodotti agricoli e ittici provenienti anche dal Sahara Occidentale, territorio che la CGUE, già nel 2016, ha definito “separato e distinto dal Marocco”.
La Corte aveva stabilito che qualsiasi accordo internazionale che riguardi il Sahara Occidentale richiede il consenso del popolo saharawi, rappresentato unicamente dal Fronte POLISARIO.

Questa posizione è stata confermata nelle sentenze successive, comprese quelle dell’ottobre 2024, che hanno ribadito la capacità del Fronte POLISARIO di rappresentare legalmente il popolo saharawi di fronte alle istituzioni europee.

La reazione del Fronte POLISARIO:

In una dichiarazione diffusa venerdì sera, il Fronte POLISARIO ha condannato fermamente l’accordo UE-Marocco, definendolo una violazione flagrante del diritto internazionale e delle decisioni della Corte di giustizia dell’UE.
Secondo il movimento saharawi, l’intesa attuale non è altro che una riedizione illegittima dell’accordo del 2018, già annullato dalla Corte per mancanza di consenso del popolo saharawi.

Il POLISARIO ha inoltre ricordato che il Sahara Occidentale è iscritto dal 1963 nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi, ancora in attesa di completare il proprio processo di decolonizzazione.
In base a tali principi, ha riaffermato la propria determinazione a intraprendere tutte le vie legali per contestare l’accordo e difendere i diritti e le risorse naturali del popolo saharawi.

Silenzio della Commissione:

Alla chiusura dell’articolo, EURACTIV ha segnalato che la Commissione europea non aveva ancora fornito alcuna risposta ufficiale alle richieste di commento, alimentando ulteriormente le accuse di mancanza di trasparenza e di gestione opaca del dossier.

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