Sahara occidentale, 31 maggio 2025 – La compagnia assicurativa tedesca Allianz è finita nuovamente al centro delle critiche per il suo coinvolgimento economico nel Sahara Occidentale occupato, un territorio classificato dalle Nazioni Unite come territorio non autonomo in attesa di decolonizzazione. Durante l’assemblea generale annuale del 9 maggio 2025, l’azienda ha confermato che la propria filiale marocchina, Allianz Maroc, continua a operare nella regione occupata, sollevando gravi interrogativi sulla conformità delle sue attività al diritto internazionale.
L’organizzazione internazionale Western Sahara Resource Watch (WSRW), presente all’incontro, ha duramente criticato Allianz per non aver ottenuto il necessario consenso del popolo saharawi, rappresentato internazionalmente dal Fronte Polisario, come richiesto dal diritto internazionale per ogni attività economica nel territorio.
La questione centrale è il riconoscimento, da parte di Allianz, della sovranità marocchina sul Sahara Occidentale: nei suoi documenti ufficiali – come il Country Risk Atlas 2025 – la compagnia presenta il Sahara Occidentale come parte integrante del Marocco, ignorando le posizioni giuridiche di ONU, Corte Internazionale di Giustizia (CIJ), Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) e Unione Africana, che hanno chiaramente stabilito che il Marocco non ha alcun titolo legittimo o mandato amministrativo sul territorio.
Di fronte alle domande puntuali sollevate dal WSRW, Allianz ha risposto dichiarando che non commenta nel dettaglio le “questioni di diritto internazionale relative ai singoli Paesi” e ha aggiunto che opera “nel rispetto delle disposizioni di legge e senza limitare i diritti umani”. Tuttavia, la società ha anche affermato che le attività di Allianz Maroc avvengono “nel quadro stabilito dalle autorità marocchine che attualmente amministrano il territorio”, una presa di posizione che rafforza, di fatto, la narrativa del governo marocchino.
Attività e propaganda aziendale nel territorio occupato:
Dal suo ingresso ufficiale nel mercato marocchino nel 2017 – in seguito all’acquisizione di Zurich Assurances Maroc – Allianz Maroc ha sistematicamente promosso l’occupazione marocchina del Sahara Occidentale. WSRW ha documentato la diffusione di contenuti fortemente politicizzati sui canali social dell’azienda, contenuti che celebrano il controllo marocchino della regione attraverso una retorica marcatamente nazionalista.
Un esempio emblematico è un post pubblicato su LinkedIn il 14 agosto 2024, in cui Allianz Maroc si congratulava con “tutti i marocchini” per il 45° anniversario della cosiddetta “riconquista di Oued Ed-Dahab”, una regione del Sahara Occidentale occupata dal Marocco. L’Assemblea Generale dell’ONU, in una risoluzione del 21 settembre 1979, aveva invece condannato esplicitamente l’estensione dell’occupazione marocchina in quell’area, definendola un’aggravante della violazione del diritto internazionale.
Il WSRW ha denunciato che simili contenuti erano stati pubblicati anche nel 2023, senza alcuna smentita o rettifica da parte dell’azienda. In seguito alle proteste, gli account Facebook di Allianz Maroc e della sua filiale a Dakhla – città nel Sahara Occidentale occupato – sono stati rimossi. Tuttavia, alcune immagini propagandistiche sono riemerse nella galleria fotografica dell’account Facebook della casa madre Allianz, evidenziando una continuità preoccupante nella comunicazione aziendale.
In un altro caso, il 21 gennaio 2025, Allianz ha pubblicato su LinkedIn una mappa del Marocco che includeva il Sahara Occidentale, rappresentando il Paese con dimensioni quasi doppie rispetto a quelle riconosciute dalle mappe ufficiali dell’ONU. Anche questo gesto è stato interpretato come un sostegno implicito all’annessione illegale del territorio.
Nessuna volontà di ritrattazione:
Durante l’assemblea del 9 maggio, Allianz non ha espresso alcuna intenzione di rettificare le sue posizioni, né di modificare le rappresentazioni geografiche nei suoi documenti, né tantomeno di avviare un dialogo con le autorità saharawi. Al contrario, si è limitata a evocare un generico impegno verso una “attività economica responsabile” quale contributo al processo di pace nella regione.
Una risposta giudicata del tutto insufficiente da Nina Matzik, portavoce di WSRW:
“Questa dichiarazione opaca ignora la questione fondamentale: le operazioni di Allianz nel Sahara Occidentale vengono svolte senza il consenso della popolazione del territorio, legittimando così l’occupazione.”Secondo Matzik, ciò mette in dubbio la coerenza degli impegni di Allianz in materia di diritti umani e mina la credibilità delle sue dichiarazioni di responsabilità sociale d’impresa.
Le richieste di WSRW ad Allianz:
In seguito a quanto emerso, WSRW ha ribadito le proprie richieste alla compagnia tedesca:
- Sospendere tutte le attività nel Sahara Occidentale fino a quando non sarà ottenuto il consenso del popolo saharawi.
- Rimuovere tutti i contenuti – compresi i post sui social media – che promuovono la rivendicazione marocchina sul territorio.
- Rettificare tutte le rappresentazioni ingannevoli che distorcono lo status giuridico del Sahara Occidentale.
- Allinearsi pienamente con il diritto internazionale, riconoscendo il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.
Per approfondire, sono disponibili le domande poste da WSRW e dal Dachverband der Kritischen Aktionärinnen und Aktionäre durante l’assemblea, nonché le risposte del Consiglio di Amministrazione di Allianz – anche in lingua tedesca – tramite i canali ufficiali dell’organizzazione.
