Bruxelles, 10 dicembre 2024 - Il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi è tornato prepotentemente all'attenzione della comunità internazionale grazie alla "Conferenza internazionale degli avvocati per il Sahara occidentale", tenutasi lunedì 9 dicembre al Parlamento europeo.
L'evento, moderato da Juan Carlos Gomez, ha visto la partecipazione di esperti di diritto internazionale come Ayman Al-Nimr e Margalida Capella Ruych, che hanno approfondito le sfaccettature legali e politiche della questione saharawi.
Al centro del dibattito, l'attuazione del diritto internazionale nel Sahara Occidentale occupato dal Marocco, con particolare attenzione alla situazione dei diritti umani e allo sfruttamento delle risorse naturali. Le recenti sentenze della Corte di giustizia europea hanno infatti riacceso i riflettori sulla necessità di rispettare i diritti del popolo saharawi e di porre fine all'occupazione.
I partecipanti hanno sottolineato il ruolo cruciale delle Nazioni Unite, dell'Unione Africana e, soprattutto, dell'Unione Europea. Quest'ultima è stata invitata a passare da un ruolo passivo a un impegno attivo nella ricerca di una soluzione pacifica e duratura, in linea con le proprie dichiarazioni di principio.
Un'attenzione particolare è stata dedicata alla responsabilità storica della Spagna, ex potenza coloniale, e al ruolo ostacolante della Francia. I relatori hanno infatti sottolineato come la Francia abbia ripetutamente bloccato ogni tentativo di risolvere il conflitto e di consentire al popolo saharawi di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione attraverso un referendum.
La conferenza si è conclusa con un appello unanime alla comunità internazionale affinché sostenga i diritti del popolo saharawi e ponga fine a una delle più lunghe e dimenticate questioni di decolonizzazione.
