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Avvocati internazionali chiedono l'autodeterminazione per il Sahara Occidentale


Bruxelles (Belgio), 11 dicembre 2024 - Si è conclusa martedì 10 dicembre, la Conferenza internazionale degli avvocati per il Sahara Occidentale, un evento che ha riunito esperti legali, attivisti e rappresentanti di organizzazioni internazionali per discutere dei diritti del popolo saharawi e delle sfide legate all'occupazione del territorio. Dopo due giorni di intensi dibattiti, la conferenza ha ribadito con forza la necessità di garantire al popolo saharawi l'accesso alle proprie risorse naturali e il diritto all'autodeterminazione.

Diritto all’autodeterminazione: una priorità irrinunciabile:

Nella dichiarazione finale, i partecipanti hanno sottolineato che l'autodeterminazione rappresenta l'unico mezzo per completare il processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale. La presenza del Marocco nel territorio è stata definita una "forza occupante" che viola apertamente il diritto internazionale, ricorrendo a pratiche violente e politiche di annessione contrarie alla legittimità internazionale.

Responsabilità internazionali e appelli all’azione:

Particolare attenzione è stata rivolta alla responsabilità storica della Spagna, all'Unione Europea e ad altri attori internazionali. La conferenza ha ribadito che tali paesi non devono riconoscere la sovranità del Marocco sul Sahara Occidentale e devono astenersi dal sostenere o cooperare con le politiche marocchine che consolidano l'occupazione illegale. I partecipanti hanno chiesto un chiaro distinguo, sia nelle relazioni politiche che economiche, tra il territorio marocchino e quello del Sahara Occidentale. Inoltre, è stato richiesto che non vengano intraprese azioni che alterino la natura o la demografia della regione, in linea con i principi del diritto internazionale.

Il ruolo del Fronte Polisario:

La conferenza ha riconosciuto il Fronte Polisario come l’unico e legittimo rappresentante del popolo saharawi, con piena personalità giuridica per tutelare gli interessi del Sahara Occidentale nei fori internazionali. È stato riaffermato che il popolo saharawi possiede piena sovranità sulle proprie risorse naturali e ha il diritto esclusivo di determinare il loro utilizzo, attraverso il proprio rappresentante legittimo.

Violazioni dei diritti umani e crimini di guerra:

Un tema centrale dei lavori è stato la condanna delle gravi violazioni dei diritti umani perpetrate dalle autorità marocchine contro i saharawi. La conferenza ha denunciato trasferimenti forzati di popolazione, arresti arbitrari, processi farsa, attacchi contro difensori dei diritti umani, discriminazione razziale e altre forme di repressione. Sono stati evidenziati anche crimini di guerra ed episodi di violenza economica che aggravano ulteriormente la situazione della popolazione saharawi.

Critiche all’Unione Europea:

I partecipanti hanno espresso una forte critica nei confronti dell’Unione Europea, accusata di complicità per il suo silenzio di fronte ai crimini di guerra commessi dall'occupazione marocchina. Questo atteggiamento, definito "indulgente", rischia di legittimare l'occupazione illegale del Sahara Occidentale, incoraggiando il Marocco a proseguire nelle sue azioni illegittime.

Conclusioni e prospettive future:

La Conferenza internazionale degli avvocati per il Sahara Occidentale si è conclusa con un appello forte e chiaro alla comunità internazionale: è necessaria un'azione concreta e immediata per porre fine all'occupazione illegale e garantire al popolo saharawi il pieno rispetto dei propri diritti fondamentali. Solo attraverso l'autodeterminazione e il rispetto delle leggi internazionali sarà possibile costruire un futuro giusto e pacifico per il Sahara Occidentale.


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