Bruxelles, 11 dicembre 2024 - Un nuovo capitolo si apre nel conflitto del Sahara Occidentale, mentre l'Europa si trova di fronte a una prova di coerenza e rispetto dello Stato di diritto. La recente sentenza del tribunale europeo, che ha invalidato gli accordi tra UE e Marocco, ha riacceso il dibattito sulle politiche europee nei confronti di questa ex colonia spagnola.
Mansour Omar ha chiaramente delineato le due strade possibili per l'Europa: rispettare la sentenza e rivedere i suoi rapporti con il Marocco, oppure ignorarla e proseguire su una linea politica che contrasta con i principi fondamentali dell'Unione.
Le critiche rivolte alla Spagna e alla Francia sono state particolarmente dure, sottolineando come questi paesi, storicamente coinvolti nel conflitto, abbiano adottato posizioni sempre più favorevoli al Marocco, a discapito dei diritti del popolo saharawi.
Il caso del Sahara Occidentale mette in luce le tensioni interne all'Unione Europea e le difficoltà nel trovare una posizione comune su questioni complesse e delicate. La sentenza europea rappresenta un'opportunità per riconsiderare le politiche attuali e per promuovere una soluzione pacifica e duratura del conflitto, nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani.
La comunità internazionale è chiamata a sostenere il popolo saharawi nel suo legittimo diritto all'autodeterminazione. L'Europa, in particolare, ha un ruolo fondamentale da svolgere. La coerenza tra le parole e i fatti è essenziale per ripristinare la credibilità dell'Unione e per dimostrare il suo impegno a favore della giustizia e della pace.
