Lisbona, 30 novembre 2024 - “L'Europa è il continente che sostiene l'occupazione del Sahara Occidentale”. Con queste parole, il Primo Ministro della Repubblica Araba Saharawi Democratica, Hamudi Buchraya Beyun, ha aperto il suo intervento alla 48esima EUCOCO, venerdì 29 e sabato 30 novembre a Lisbona, Portogallo. Nel suo discorso, Beyun ha denunciato le politiche europee, definite in netto contrasto con la recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) del 4 ottobre, che ha riaffermato l'illegalità degli accordi commerciali tra il blocco europeo e il Marocco.
Una Vittoria Storica e la Sovranità sulle Risorse Naturali:
Secondo Buchraya, la sentenza della CGUE rappresenta una “vittoria storica” per il popolo saharawi, ribadendo la sua sovranità sulle risorse naturali del Sahara Occidentale. “Questo verdetto funge da misura deterrente contro le ambizioni espansionistiche del Marocco”, ha dichiarato, aggiungendo che, nonostante ciò, l'Unione Europea continua a mostrare una preoccupante indifferenza verso la questione saharawi.
Il Primo Ministro ha accusato direttamente l’UE di essere responsabile dello scoppio della guerra nel Sahara Occidentale, alludendo in particolare alle posizioni di Spagna e Francia, che hanno riconosciuto la presunta sovranità marocchina sui territori occupati. “Le dichiarazioni del presidente francese del 29 ottobre, secondo cui il futuro del Sahara Occidentale ‘è e sarà sempre marocchino’, sono una grave violazione delle decisioni delle Nazioni Unite e della stessa CGUE”, ha affermato.
La Critica a Francia e Spagna:
Buchraya ha espresso una dura critica nei confronti della Francia e del suo presidente Emmanuel Macron, accusandolo di calpestare le risoluzioni internazionali: “Come si spiega che una potenza politica, economica, nucleare e membro con diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU ignori deliberatamente tutte le decisioni delle Nazioni Unite e della sua stessa Corte di Giustizia Europea?”.
La critica si estende anche al premier spagnolo Pedro Sánchez, definito complice nel finanziare l’occupazione del Sahara Occidentale. “Sono due presidenti che sostengono Rabat nella repressione, nell’occupazione e nel saccheggio delle risorse naturali del Sahara Occidentale. L'Europa deve contribuire a una soluzione politica e non finanziare un'occupazione militare”, ha denunciato il leader saharawi.
Il Referendum e i Tre Punti di Conflitto:
Al centro del discorso, Buchraya ha ribadito l'importanza del referendum sull'autodeterminazione, in sospeso da decenni. “Il referendum è l'unica soluzione concordata. Non è il popolo saharawi a ostacolarlo, ma il Marocco che lo rifiuta”, ha precisato.
Il Primo Ministro ha identificato tre principali fattori che violano il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi:
1. L'ostruzionismo europeo, guidato da Spagna e Francia, nel sabotare i processi di emancipazione del Sahara Occidentale.
2. Il saccheggio delle risorse naturali, perpetrato anche da imprese europee nonostante le chiare decisioni della CGUE.
3. L'impedimento dell'accesso delle Nazioni Unite e dell’Unione Africana alla realtà dei territori occupati, unito alle continue violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani.
Un Appello alla Giustizia:
Buchraya ha concluso il suo intervento con un monito: “Non rappresentiamo un pericolo per nessuno. Non siamo terroristi, estremisti o radicali. Ci hanno chiuso la porta e ci hanno costretto alla lotta armata”. Ha poi collegato la situazione saharawi al genocidio in corso in Palestina, condannando entrambe le tragedie come esempi di oppressione globale.
Questo discorso rappresenta un grido di denuncia e un appello alla comunità internazionale per un maggiore impegno verso la giustizia e l'autodeterminazione dei popoli oppressi.