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Il Consiglio di Sicurezza ONU estende la Missione MINURSO: Persistono le divisioni sulla questione del Sahara Occidentale


New York, 5 novembre 2024 - Il 31 ottobre 2024, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 2756, rinnovando il mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO) fino a ottobre 2025. La decisione ha tuttavia accentuato le profonde divisioni tra gli Stati membri sull’irrisolta questione politica del Sahara Occidentale e sui diritti del popolo sahrawi.

Mentre Algeria, Mozambico e Russia hanno tentato di includere nella risoluzione misure per il monitoraggio dei diritti umani, le proposte di questi Paesi sono state infine escluse dalla versione finale. L’Algeria, in particolare, aveva avanzato un testo che sottolineava la "profonda preoccupazione" del Consiglio per l'impossibilità di accesso dell'Alto Commissario ONU per i Diritti Umani (OHCHR) al Sahara Occidentale da oltre nove anni. L'iniziativa algerina, sostenuta dalla Russia, intendeva rafforzare la responsabilità internazionale, richiedendo che la MINURSO fosse equipaggiata per monitorare e segnalare le violazioni dei diritti umani nella regione, con aggiornamenti annuali al Consiglio di Sicurezza. Algeria e Russia hanno sottolineato che il mandato originario della MINURSO – facilitare un referendum di autodeterminazione – rimane essenziale per una pace legittima e duratura.

Di contro, Stati Uniti e Francia hanno sostenuto una “estensione tecnica” del mandato, evitando modifiche sostanziali. Entrambi i Paesi, da sempre vicini alla posizione del Marocco, si sono opposti a qualsiasi misura che includesse il monitoraggio dei diritti umani nella missione della MINURSO, suscitando critiche dal Fronte Polisario. La Francia, in particolare, ha ribadito che espandere il mandato a tali questioni potrebbe destabilizzare i negoziati e compromettere le relazioni diplomatiche nella regione. La posizione della Francia riflette il suo storico sostegno al Marocco, in linea con il riconoscimento della sovranità marocchina sul Sahara Occidentale da parte degli Stati Uniti nel 2020.

Il Fronte Polisario ha manifestato profondo disappunto, giudicando la risoluzione come un ulteriore esempio di mancanza di responsabilità nei confronti del Marocco e delle sue presunte violazioni del cessate il fuoco del 1991. In un comunicato, il Polisario ha espresso la volontà di “intensificare la legittima lotta per l'indipendenza” e ha accusato il Consiglio di Sicurezza di sostenere, attraverso la sua inazione, le pratiche repressive del Marocco nel Sahara Occidentale. Il Polisario ha inoltre ribadito che una risoluzione effettiva deve garantire il diritto inalienabile del popolo sahrawi all'autodeterminazione, in linea con il Piano di Risoluzione ONU-OUA. La volontà del popolo sahrawi per l’indipendenza e la sovranità resta ferma, e il Polisario ha promesso di continuare a battersi fino a che questi obiettivi non saranno realizzati.

La risoluzione è stata approvata con 12 voti favorevoli, nessuno contrario e due astensioni (Mozambico e Federazione Russa).

L'adozione della Risoluzione 2756 mette in luce le persistenti complessità geopolitiche e gli interessi divergenti che continuano a ostacolare una soluzione equa e definitiva per il Sahara Occidentale. Sebbene la missione della MINURSO sia stata rinnovata, le prospettive contrastanti degli Stati membri segnalano le sfide legate al raggiungimento di una visione comune di pace e di rispetto dei diritti umani in questo conflitto prolungato.

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