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Sahara Occidentale: Espulsioni e violazioni sistematiche dei diritti umani


Sahara occidentale, 6 novembre 2024 - L'Associazione per la Protezione dei Prigionieri Sahrawi nelle carceri marocchine, insieme a ONG e all'Associazione francese per l'Amicizia e la Solidarietà con i Popoli Africani (AFASPA), ha denunciato l'espulsione sistematica di attivisti e osservatori stranieri dalle città occupate del Sahara Occidentale da parte delle autorità marocchine. Dal 2014, quasi 300 attivisti per i diritti umani e professionisti dei media internazionali sono stati allontanati per impedire loro di documentare e denunciare le violazioni dei diritti umani contro i civili sahrawi. L'episodio più recente riguarda l'espulsione forzata di quattro attivisti norvegesi dalla città occupata di El Aaiún.

In un comunicato congiunto, queste organizzazioni di difesa dei diritti umani hanno spiegato che “dal 2002, la resistenza del popolo sahrawi e la sua lotta per la libertà e l’indipendenza hanno attirato l’attenzione di numerosi attivisti internazionali, giornalisti, fotografi, funzionari eletti, sindacalisti e scrittori provenienti da più di venti paesi e da diversi continenti”. Secondo il comunicato, questi osservatori internazionali si sono recati nella regione per testimoniare la situazione e dare visibilità alla resistenza sahrawi contro l’occupazione marocchina.

Le statistiche rivelano che, dal 2014, le autorità marocchine hanno espulso complessivamente 298 attivisti e giornalisti provenienti da ventuno paesi, inclusi Norvegia, Spagna, Svezia e Stati Uniti. Gli Stati Uniti risultano il paese con il maggior numero di espulsioni, con 131 cittadini allontanati, seguiti dalla Spagna con 105 espulsioni.

Il comunicato fornisce anche un quadro dettagliato delle espulsioni per anno: 53 nel 2014, 22 nel 2015, 85 nel 2016, 68 nel 2017 (inclusi cinque rappresentanti europei), 11 nel 2018, 34 nel 2019, 8 nel 2020, 3 nel 2021, 5 nel 2022, 6 nel 2023 e 3 espulsioni finora nel 2024. 

Negli ultimi anni, il Marocco ha inoltre vietato l'ingresso a sette organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui Human Rights Watch, Amnesty International e Free Press Unlimited. Secondo il comunicato, queste restrizioni mirano a nascondere le violazioni dei diritti umani nel territorio e a imporre una narrazione unilaterale sulle questioni locali, inclusi i controversi progetti di energia rinnovabile che sfruttano le risorse naturali del Sahara Occidentale.

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