New York (Nazioni Unite), 23 dicembre 2025 – Il rappresentante del Fronte POLISARIO presso le Nazioni Unite e coordinatore con la MINURSO, Sidi Mohamed Omar, ha inviato una lettera formale al presidente di turno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’ambasciatore sloveno Samuel Žbogar, per confutare con argomentazioni giuridiche e documentate le recenti affermazioni del Marocco sulla risoluzione 2797 (2025).
Secondo il Fronte POLISARIO, le dichiarazioni marocchine – pronunciate durante una recente riunione plenaria ad alto livello dell’Assemblea Generale, convocata per il 65° anniversario della Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai Paesi e ai popoli coloniali – mirano a fuorviare la comunità internazionale, distorcendo il contenuto e la portata della risoluzione adottata dal Consiglio di Sicurezza il 31 ottobre 2025 sulla Missione delle Nazioni Unite per il referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO).
Nessun riconoscimento della “sovranità” marocchina:
Nella lettera, di cui il Sahara Press Service ha ottenuto copia, il dott. Omar chiarisce innanzitutto che la risoluzione 2797 (2025) non riconosce in alcun modo una presunta sovranità marocchina sul Sahara Occidentale occupato. Tale interpretazione è stata esplicitamente smentita anche da diversi Stati membri del Consiglio di Sicurezza.
In particolare, Danimarca e Slovenia hanno precisato nelle loro dichiarazioni di voto che il sostegno alla risoluzione non equivale a un riconoscimento della sovranità marocchina e che il testo non può essere interpretato come una decisione in materia di sovranità territoriale (verbale S/PV.10030, pp. 6-7).
Il rappresentante del POLISARIO ricorda inoltre che nessuna risoluzione del Consiglio di Sicurezza può essere incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite né con le posizioni consolidate degli organi competenti dell’ONU, in particolare l’Assemblea Generale e la Corte Internazionale di Giustizia (CIG).
Il Sahara Occidentale resta una questione di decolonizzazione:
Dal 1963, quando il Sahara Occidentale è stato inserito nella lista dei Territori Non Autonomi, l’ONU ha costantemente qualificato la questione come un processo di decolonizzazione ai sensi del Capitolo XI della Carta, riaffermando il diritto inalienabile del popolo saharawi all’autodeterminazione e all’indipendenza, in linea con la risoluzione 1514 (XV) e altre risoluzioni pertinenti.
Nel suo parere consultivo del 16 ottobre 1975, la Corte Internazionale di Giustizia ha stabilito in modo inequivocabile che non esistono legami di sovranità territoriale tra il Sahara Occidentale e il Regno del Marocco, confermando che la decolonizzazione del territorio deve avvenire attraverso la libera e autentica espressione della volontà del popolo saharawi.
La “proposta” marocchina non è l’unica base dei negoziati:
Il dott. Omar smentisce inoltre l’affermazione secondo cui la cosiddetta “proposta di autonomia” marocchina costituirebbe l’unica base per i negoziati. La risoluzione 2797 (2025) la definisce infatti una base, e non la base, per le discussioni, il cui obiettivo finale rimane – come indicato esplicitamente nel paragrafo operativo 3 – il raggiungimento di “una soluzione politica definitiva e reciprocamente accettabile che preveda l’autodeterminazione del popolo del Sahara Occidentale”.
Non a caso, osserva il POLISARIO, durante le consultazioni è stata eliminata una precedente formulazione che faceva riferimento a una “vera autonomia”, segno della mancanza di consenso su tale impostazione.
Cinque ragioni per respingere la proposta espansionistica:
Nella parte centrale della lettera, il rappresentante saharawi elenca cinque motivi fondamentali per cui la proposta marocchina non può costituire la base di una soluzione giusta e duratura:
- Il Marocco non è sovrano né potenza amministratrice del Sahara Occidentale, ma una potenza occupante, come riconosciuto dalle risoluzioni dell’Assemblea Generale 34/37 (1979) e 35/19 (1980).
- La proposta marocchina viola il diritto all’autodeterminazione, predeterminando l’esito del processo e limitandolo all’opzione dell’“autonomia”.
- Essa esclude l’indipendenza, opzione legittima prevista dal diritto internazionale e dalle risoluzioni ONU.
- Accettarla significherebbe premiare l’uso illegale della forza, creando un precedente pericoloso in Africa e a livello globale.
- Il Consiglio di Sicurezza non può adottare decisioni in contrasto con le norme imperative del diritto internazionale (jus cogens), incluso il diritto all’autodeterminazione, come ribadito dalla Corte Internazionale di Giustizia anche nel 2024.
Appello agli Stati membri:
In conclusione, richiamando la risoluzione 2625 (XXV) dell’Assemblea Generale, il Fronte POLISARIO afferma che ogni Stato ha il dovere di promuovere il diritto all’autodeterminazione dei popoli e di condannare con fermezza la proposta marocchina, che mira – secondo la lettera – a legittimare l’occupazione e l’annessione illegali di parti del Sahara Occidentale, ancora sottoposto a un processo di decolonizzazione sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Il dott. Sidi Mohamed Omar ha infine chiesto al presidente del Consiglio di Sicurezza di portare ufficialmente la lettera all’attenzione di tutti i membri dell’organo, riaffermando la posizione del Fronte POLISARIO a difesa del diritto inalienabile del popolo saharawi alla libertà e all’indipendenza.
