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Trionfo e Repressione: La Corte Europea dà ragione ai Sahrawi, scatenando la rabbia del Marocco


Sahara occidentale, 7 ottobre 2024 - La protesta pacifica di un gruppo di donne sahrawi nella città occupata di Laayoune, in risposta alla storica sentenza della Corte di Giustizia Europea, è stata brutalmente repressa dalle forze marocchine.

Il 4 ottobre, le manifestanti avevano celebrato la decisione che annulla gli accordi commerciali tra l'Unione Europea e il Marocco, considerata una vittoria per il diritto all'autodeterminazione del popolo sahrawi. Sventolando le bandiere della Repubblica Araba Sahrawi Democratica e intonando slogan, avevano denunciato le violazioni dei diritti umani e lo sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale.

La risposta delle autorità marocchine non si è fatta attendere. La nota attivista per i diritti umani Khadjatou Dawiya è stata vittima di un'aggressione, con la sua auto vandalizzata. Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di repressione della libertà di espressione e di assemblea nei territori occupati, dove le manifestazioni pacifiche sono sistematicamente vietate.

L'impedimento all'accesso ai territori occupati da parte di osservatori e giornalisti stranieri limita gravemente la possibilità di documentare le violazioni dei diritti umani e di informare l'opinione pubblica internazionale.

La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha aperto una nuova fase nel conflitto del Sahara Occidentale. 

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