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Il ministro algerino Attaf: L'ONU deve assumersi le sue responsabilità sul Sahara Occidentale come questione di decolonizzazione

Algeri, 10 ottobre 2024 - Il ministro degli Affari esteri e della comunità nazionale all'estero dell'Algeria, Ahmed Attaf, ha ribadito martedì l'importanza di un impegno deciso da parte delle Nazioni Unite nella risoluzione del conflitto del Sahara Occidentale, sottolineando che tale questione rappresenta un classico caso di decolonizzazione. In occasione della Giornata della diplomazia algerina, coincidente con l'anniversario dell'adesione dell'Algeria all'ONU l'8 ottobre 1962, Attaf ha evidenziato come le recenti decisioni della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) abbiano sventato tentativi di lunga data di legittimare il "fatto compiuto coloniale".

Attaf ha dichiarato: "Siamo pienamente convinti che l'ONU debba assumersi le sue responsabilità nei confronti della causa del Sahara Occidentale, l'ultima colonia in Africa". Riferendosi alle decisioni della CGUE emesse pochi giorni prima, ha aggiunto: "La massima autorità giudiziaria europea ha reso giustizia al popolo saharawi, vanificando i tentativi di cinquant'anni di seppellire le fondamenta di questa causa e imporre una soluzione coloniale di fatto".

Il ministro ha inoltre richiamato l'attenzione sui consolidati principi internazionali, citando la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), che da quasi mezzo secolo riconosce il diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione. "Le recenti decisioni della CGUE hanno riaffermato che il conflitto sul Sahara Occidentale è una questione di decolonizzazione. Il popolo saharawi ha il diritto inalienabile e imprescrittibile di scegliere il proprio destino", ha affermato Attaf, sottolineando che l'idea di un'autonomia sotto il dominio marocchino è intrinsecamente contraria a tale diritto.

Il ministro algerino ha ribadito che la soluzione definitiva può essere raggiunta solo attraverso negoziati diretti tra il Fronte Polisario, rappresentante legale e unico del popolo saharawi, e il Regno del Marocco, che occupa il Sahara Occidentale. Ha inoltre denunciato gli ostacoli posti da chi cerca di sostenere interessi economici e politici al di sopra dei principi internazionali. 

"È sorprendente che, di fronte alle chiare sentenze della CGUE, alcuni Stati membri dell'Unione Europea tentino di far prevalere gli accordi commerciali sulle legittime aspirazioni del popolo saharawi", ha commentato Attaf. "Ancora più grave è giustificare queste posizioni con relazioni strategiche e interessi comuni con il Marocco, ambendo a impossessarsi delle risorse del Sahara Occidentale".

Attaf ha concluso con una critica ai paesi che, pur proclamandosi difensori dei diritti umani e del diritto internazionale, sembrano chiudere un occhio di fronte alla realtà dei fatti. "Questi sono i paradossi che disorientano chi è abituato a diffondere falsità, fino al punto di crederci".

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