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FiSahara Zaragoza: un viaggio cinematografico attraverso la resistenza saharawi



Saragozza (Aragona), 16 ottobre 2024Dopo la 18a edizione tenutasi lo scorso aprile-maggio nei campi profughi Saharawi, FiSahara (Festival Internazionale del Cinema del Sahara Occidentale) si trasferisce alla Filmoteca di Saragozza dal 18 al 20 ottobre con un ciclo di proiezioni e conversazioni che, sotto lo stesso motto di Jaimitna Fi Cinema (La nostra tenda al cinema): Resistere è vincere, rende omaggio alla lunga lotta della resistenza Saharawi come forma di vittoria.

"FiSahara Zaragoza aprirà una grande finestra sui quasi 50 anni di resistenza e perseveranza del popolo saharawi: anziani, giovani e bambini, donne e uomini, in esilio algerino e sotto l'occupazione marocchina; artisti, attivisti, studenti e registi", afferma María Carrión, direttrice esecutiva del festival. "Insieme al pubblico di Saragozza, celebreremo quello spirito di resistenza saharawi, che è un modo per superare il silenzio, l'indifferenza e la complicità della comunità internazionale con il Marocco e la sua occupazione del Sahara Occidentale".

Questa edizione, organizzata dalla ONG Nomads HRC - che realizza le attività internazionali di FiSahara - e dall'Osservatorio aragonese per il Sahara Occidentale, in collaborazione con il Comune di Saragozza, si aprirà venerdì 18 ottobre con la proiezione del pluripremiato film Desert PHOSfate, dell'artista saharawi Mohamed Sleiman Labat. Questo lungometraggio affronta artisticamente l'impatto della crisi climatica sulla popolazione di rifugiati saharawi e come i giovani stiano trovando soluzioni creative per mitigarne gli effetti. Allo stesso tempo, denuncia il saccheggio marocchino dei fosfati nel Sahara Occidentale occupato dal Marocco e il greenwashing utilizzato da Rabat per attrarre investimenti internazionali.

Il secondo giorno (sabato 19 ottobre) offrirà due sessioni. La prima ruoterà attorno all'infanzia saharawi nata nei campi profughi e costretta a vivere in un esilio che sembra non avere fine. FiSahara proietterà due cortometraggi: Little Sahara, di Emilio Martí López, un'animazione creata insieme agli studenti dei campi, che hanno disegnato le loro vite e i loro sogni, che ha ricevuto numerosi premi internazionali, l'ultimo dei quali è stato il Frontier Award, categoria Migration and Exiles della 13a edizione del Festival Against Silence All Voices (Messico), e Champs Elysées, diretto da Giussepe Carrier, che racconta i sogni infranti dei giovani saharawi nell'hamada algerina.

Intitolata Cinema e identità Sahrawi, la seconda sessione offrirà una panoramica delle ultime opere prodotte dagli studenti della Abidin Kaid Saleh Audiovisual Training School. Questa Sahara Film School, lanciata da FiSahara nel 2011 dopo il successo dei suoi laboratori cinematografici, accumula premi come il Premio speciale del Festival del cinema e dei diritti umani di San Sebastián e il Premio González Sinde dell'Accademia delle arti e delle scienze cinematografiche di Spagna.

Come novità di questa edizione, FiSahara Zaragoza estenderà il suo raggio d'azione a vari centri educativi, come l'Istituto di istruzione secondaria Andalán (IES) e l'IES Pilar Lorengar, dove verranno proiettati cortometraggi come Little Sahara per gli studenti dell'ESO.

Dalla Palestina al Sahara Occidentale: il cinema contro l'occupazione:

Domenica 20 ottobre, FiSahara Zaragoza si concluderà con la sessione Dalla Palestina al Sahara Occidentale: Cinema contro l'occupazione, un appello a rafforzare i legami di solidarietà tra le cause saharawi e palestinese, entrambe toccate dalla stretta collaborazione tra Marocco e Israele e che lottano contro l'occupazione e i muri di separazione, per l'autodeterminazione e il diritto al ritorno.

La sessione si aprirà con Mutha e la morte di Hamma Fuku, un film di Daniel Suberviola, finalista ai Goya 2022, che, con una fotografia attenta, racconta in modo crudo il dramma dei quasi otto milioni di mine antiuomo disseminate dal Marocco sui 2.700 chilometri di muro che dividono il Sahara Occidentale, attraverso la storia di una giovane sminatrice saharawi che segue le orme del padre.

Seguirà Insumisas (Secondo Premio FiSahara 2024), il documentario diretto da Laura Daudén e Miguel Ángel Herrera che racconta la straordinaria resistenza dei difensori dei diritti umani saharawi come Sultana Jaya, Elghalia Djimi, Mina Baali, Omeima Mahmud Nayern e Jadiyetu El Mohtar di fronte alle atrocità e ai crimini contro l'umanità commessi dal Marocco nei Territori Occupati. Per chiudere dopo tre giorni di proiezioni saharawi, sullo schermo della Cineteca di Saragozza verrà proiettato Roof Knocking della regista iraniana Sina Salimi che, attraverso l'intimo ritratto di una donna a Gaza, illustra la pratica israeliana di bombardare le case dei civili e funge da denuncia dei bombardamenti massicci e indiscriminati che Israele porta avanti nella Striscia, che hanno già superato le 41.000 vittime.

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