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Un appello globale alla giustizia: il convegno evidenzia i parallelismi tra Sahara Occidentale e Palestina


Ginevra, 11 settembre 2024Un pressante appello all'azione internazionale per porre fine alle prolungate occupazioni del Sahara Occidentale e della Palestina ha risuonato in un convegno tenutosi martedì 10 settembre a Ginevra. L'evento, organizzato dal Geneva Group dei paesi che sostengono il Sahara Occidentale, si è svolto a margine della 57a sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

Il convegno, moderato dall'avvocato norvegese Tone Moe, ha unito esperti, sostenitori e diplomatici nel condannare le politiche del Marocco e di Israele, che sostenevano fossero radicate nell'oppressione, nell'aggressione e nel genocidio. Gli oratori hanno sottolineato l'urgente necessità che la comunità internazionale acceleri il processo di decolonizzazione in entrambi i territori, in conformità con il diritto internazionale.

Una lotta condivisa:

L'ambasciatore sudafricano Mxolisi Nkosi, parlando a nome del Geneva Group, ha sottolineato il profondo legame tra le lotte dei popoli Sahrawi e Palestinese. "Dati i parallelismi tra le nostre cause, il Geneva Group for Western Sahara si considera anche un gruppo a sostegno della Palestina ", ha affermato, sottolineando l'impegno incrollabile del gruppo per entrambe le questioni.

Violazioni legali e abusi dei diritti umani:

Il professore di diritto internazionale spagnolo Juan Soroeta ha fornito una panoramica storica dell'occupazione israeliana della Palestina e dell'occupazione marocchina del Sahara Occidentale, evidenziando le loro numerose violazioni del diritto internazionale e del diritto umanitario. Tali violazioni comprendono questioni quali l'occupazione, l'autodeterminazione, le violazioni dei diritti umani e il disprezzo per le risoluzioni internazionali.

Manuel Devers, un avvocato del Fronte Polisario, ha tracciato ulteriori parallelismi tra i due casi, sottolineando le somiglianze nelle tattiche impiegate da Marocco e Israele. Entrambe le potenze occupanti, ha sostenuto, erano impegnate in uno sforzo sistematico per sradicare le popolazioni indigene e sfruttare le risorse naturali dei territori occupati.

Sfruttamento economico.

Devers ha presentato prove dettagliate dello sfruttamento economico del Sahara Occidentale e della Palestina da parte delle potenze occupanti. Ha evidenziato il ruolo della cooperazione internazionale nel facilitare questo sfruttamento e ha sostenuto che senza l'allettamento di guadagni economici sostanziali, Marocco e Israele non sarebbero stati in grado di sostenere le loro occupazioni.

Un invito all'azione:

Oubi Bouchraya, rappresentante del Fronte Polisario presso le Nazioni Unite a Ginevra, ha ringraziato il Geneva Group per i suoi instancabili sforzi e ha chiesto un sostegno internazionale più intenso per i popoli saharawi e palestinese. Ha delineato otto punti chiave che hanno evidenziato l'urgenza della situazione e la necessità di un'azione immediata.

L'esperta legale palestinese Rania Almadi si è concentrata sulla crisi umanitaria a Gaza e in Cisgiordania, condannando l'aggressione in corso da parte di Israele e chiedendo la fine dell'occupazione. Ha sottolineato la necessità di dare potere al popolo palestinese e di consentirgli di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione.

Responsabilità internazionale:

Il convegno si è concluso con un rinnovato appello alla comunità internazionale affinché assolva alle proprie responsabilità nei confronti dei popoli del Sahara Occidentale e della Palestina. Mentre prosegue la 57a sessione del Consiglio per i diritti umani, ci si aspetta che la difficile situazione di questi due territori occupati rimanga un obiettivo centrale.



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