Sahara occidentale, 7 giugno 2024 - Il presidente dell'Istituto minerario e petrolifero della Repubblica Araba Saharawi Democratica, Ghali Zubeir, ha lanciato un appello alle società e agli enti stranieri con investimenti nelle zone occupate del Sahara Occidentale o che collaborano con il Marocco per lo sfruttamento delle risorse del territorio, definito "zona di guerra" dopo la violazione del cessate il fuoco del 13 novembre 2022.
Ritiro immediato: Zubeir ha sollecitato queste aziende a "ritirarsi dal territorio", sottolineando la gravità della situazione e le conseguenze legali delle loro attività. "L'occupazione marocchina del Sahara Occidentale è illegale e le loro operazioni in territorio non riconosciuto sono considerate saccheggio delle risorse del popolo sahrawi", ha affermato con fermezza.
Investimenti illegali: L'Agenzia ha espresso particolare preoccupazione per il crescente numero di società straniere coinvolte in progetti di investimento illegali nel campo delle energie rinnovabili, in particolare l'energia solare, eolica e la produzione di idrogeno verde. Zubeir ha invitato queste aziende a "rispettare il diritto internazionale e cessare il saccheggio delle ricchezze del popolo sahrawi".
Responsabilità ONU e UA: Il presidente del SMOPO ha inoltre invitato le Nazioni Unite e l'Unione Africana ad assumersi le proprie responsabilità nella tutela del Sahara Occidentale, un territorio in attesa di decolonizzazione che rimane sotto la loro "responsabilità giuridica e morale". Ha sollecitato un'azione concreta per fermare le violazioni marocchine e garantire il diritto all'autodeterminazione del popolo sahrawi.
Conseguenze: L'appello di Zubeir ribadisce la posizione incrollabile del Fronte Polisario e del popolo sahrawi contro l'occupazione marocchina e lo sfruttamento illegale delle loro risorse. L'invito alle società straniere a ritirarsi dal territorio occupato rappresenta un passo importante per aumentare la pressione sul Marocco e per accelerare il processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale.