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Droni marocchini seminano morte nel Sahara occidentale: 160 vittime civili in 3 anni


Sahara occidentale, 28 maggio 2024 - Un nuovo rapporto sconvolgente dell'Ufficio Saharawi per il coordinamento dell'azione contro le mine (SMACO) denuncia l'uso diffuso di droni da parte del Marocco per assassinare civili nel Sahara Occidentale. Il rapporto, che copre il periodo tra il 2021 e il 2023, documenta 73 attacchi di droni marocchini che hanno causato la morte di 80 persone e il ferimento di molte altre.

Un conflitto inasprito

Il rapporto evidenzia l'inasprimento del conflitto nel Sahara Occidentale dal 2020, quando il Marocco ha attaccato manifestanti pacifici nella regione di Guerguarat. In risposta, il Fronte Polisario ha ripreso la lotta armata, aprendo la porta all'utilizzo di droni militari avanzati da parte del Marocco. Questi droni, forniti da Israele, Turchia e Cina, hanno avuto un impatto devastante sulla popolazione civile, prendendo di mira non solo individui ma anche infrastrutture e siti di estrazione dell'oro.

Un bilancio civile allarmante

L'utilizzo indiscriminato di droni da parte del Marocco ha causato un numero inaccettabile di vittime civili. Tra le 160 vittime documentate nel rapporto, si contano 80 morti, molti dei quali donne e bambini. L'impiego di armi termobariche ha aggravato ulteriormente la situazione, causando sfollamenti e distruggendo mezzi di sussistenza.

Implicazioni internazionali

L'acquisizione di tecnologia avanzata da parte del Marocco ha intensificato le dinamiche del conflitto e sollevato preoccupazioni sulla stabilità della regione del Nord Africa. Il rapporto della SMACO sottolinea la necessità di un intervento internazionale per fermare gli attacchi contro i civili, chiedere responsabilità alle parti coinvolte e garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario.

Chiamare all'azione

La SMACO chiede la cessazione immediata degli attacchi con i droni, l'istituzione di meccanismi di monitoraggio, l'assistenza alle vittime e l'apertura di indagini internazionali. Le Nazioni Unite sono invitate a dare priorità alla risoluzione del conflitto in conformità con le norme internazionali sulla decolonizzazione.

Conclusione

Il rapporto della SMACO dipinge un quadro desolante della situazione nel Sahara Occidentale, dove la popolazione civile è vittima di crimini di guerra e di una crisi umanitaria in atto. La comunità internazionale ha la responsabilità di agire per porre fine a questa sofferenza e garantire un futuro di pace e giustizia per il popolo Saharawi.

Informazioni su SMACO

L'Ufficio Saharawi per il coordinamento dell'azione contro le mine (SMACO) è stato creato nel 2013 dal Fronte Polisario per coordinare le attività di bonifica e di educazione al rischio delle mine nel Sahara Occidentale. L'organizzazione lavora per garantire il rispetto degli standard internazionali contro le mine e per fornire assistenza alle vittime. SMACO è il punto di riferimento nazionale per la segnalazione di incidenti legati alle mine e per la raccolta e la diffusione di informazioni sulla sicurezza nel Sahara Occidentale.

https://usercontent.one/wp/www.sahara-occidental.net/wp-content/uploads/2024/05/SMACO-ANNUAL-REPORT-2024-FINAL.pdf

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