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Spie marocchine smascherate all'ONU: Rabat intensifica le attività di spionaggio contro il Fronte Polisario


New York, 18 aprile 2024 - Un gruppo di presunte spie marocchine infiltrate nella delegazione diplomatica del Marocco presso le Nazioni Unite è stato scoperto mentre fotografava il rappresentante del Fronte Polisario, Sidi Mohamed Omar, all'interno della sede del Consiglio di Sicurezza.

Le immagini, riprese dalle telecamere di sicurezza, mostrano gli individui, muniti di badge diplomatici, appostarsi nei corridoi dell'edificio per poi immortalare di nascosto il rappresentante saharawi mentre conversava con l'inviato speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Sahara Occidentale, Staffan de Mistura.

Secondo fonti esperte in materia di Maghreb, si tratterebbe di agenti dell'intelligence marocchina (DGED) sotto copertura diplomatica, dislocati a New York con il compito di monitorare i movimenti dei rappresentanti del Fronte Polisario presso l'ONU.

L'episodio, avvenuto martedì 16 aprile, proprio al termine di una consultazione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza sulla Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO), rappresenta l'ennesima conferma dell'intensificarsi delle attività di spionaggio condotte dal Marocco ai danni del Fronte Polisario.

Come spiegato da un esperto del Maghreb a ECS, Rabat, di fronte al fallimento della sua diplomazia sul dossier del Sahara Occidentale e all'aumento delle tensioni nella regione, starebbe facendo ampio ricorso al programma di "diplomatici illegali", ovvero spie che operano sotto falsa identità per infiltrarsi nelle sedi e nei corridoi delle Nazioni Unite.

Questa strategia, già utilizzata dal Marocco sin dai primi anni dell'occupazione dell'ex colonia spagnola, prevede l'infiltrazione di agenti segreti in ambasciate straniere, agenzie di stampa, istituti finanziari e reti televisive, con l'obiettivo di raccogliere informazioni sensibili sui movimenti e le attività del Fronte Polisario.

Nel caso specifico, l'agente marocchino, ignaro di trovarsi di fronte a una trasmissione in diretta, ha ripreso non solo il rappresentante saharawi ma anche la sua conversazione privata con de Mistura. Un gesto che evidenzia la sfrontatezza e l'aggressività delle azioni di spionaggio marocchine.

Le spie marocchine all'estero si dividono in due categorie: "legali", che operano all'interno di ambasciate e consolati sotto copertura diplomatica, e "illegali", che vivono sotto falsa identità spesso per anni. Negli ultimi anni, diversi "diplomatici illegali" marocchini sono stati espulsi da governi europei per le loro attività di spionaggio.

Il caso più recente riguarda il Belgio, dove un agente marocchino, figura chiave nel complotto di corruzione al Parlamento Europeo a favore del Marocco, è stato identificato come Mohamed Belahrech. Secondo quanto riportato dal quotidiano El Confidencial, Belahrech operava in Europa da anni, prima a Barcellona e poi all'aeroporto di Orly a Parigi.



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