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Polisario esorta il Consiglio di Sicurezza ad azioni concrete per il referendum di autodeterminazione


New York (Nazioni Unite), 17 aprile 2024 - Il Fronte Polisario ha sollecitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad assumere azioni concrete per consentire alla Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO) di adempiere al suo mandato e di permettere al popolo sahrawi di esercitare il proprio diritto inalienabile all'autodeterminazione e all'indipendenza.

Un mandato chiaro e un processo in stallo:

In vista della sessione del Consiglio di Sicurezza sul Sahara Occidentale, il rappresentante del Fronte Polisario presso le Nazioni Unite e coordinatore con la MINURSO, Sidi Mohamed Omar, ha ricordato che la missione è stata istituita dal Consiglio nell'aprile 1991, dopo l'accettazione da parte delle due parti in conflitto del Piano di regolamento ONU-OUA nell'agosto 1988. Il suo mandato era chiaro: organizzare un referendum di autodeterminazione senza vincoli amministrativi o militari, all'interno di un piano che prevedeva innanzitutto l'attuazione di un cessate il fuoco.

Tuttavia, ha sottolineato Omar, da allora il Consiglio si è concentrato sul prolungamento del mandato della MINURSO senza riuscire a organizzare il referendum. Il processo di pace è infatti in stallo, "a causa degli ostacoli posti dall'occupazione marocchina e dell'inerzia del Consiglio di Sicurezza, sotto la minaccia dell'influenza di alcuni dei suoi membri attivi", ha affermato il diplomatico sahrawi.

L'autodeterminazione, unica via per una soluzione giusta e duratura:

Per Omar, il referendum di autodeterminazione rimane "l'unica via per una soluzione pacifica, giusta e duratura della questione della decolonizzazione del Sahara Occidentale". Ha quindi invitato il Consiglio di Sicurezza ad assumersi le proprie responsabilità e ad intraprendere azioni concrete per:

- Garantire il pieno rispetto del mandato della MINURSO, incluso il monitoraggio delle violazioni dei diritti umani da parte del Marocco e la facilitazione del ritorno dei rifugiati sahrawi.

- Creare un ambiente propizio e neutrale per lo svolgimento del referendum.

- Fissare una data precisa per il referendum.

"Il popolo sahrawi ha aspettato già troppo a lungo", ha concluso Omar. "È tempo che il Consiglio di Sicurezza agisca per permettergli di esercitare il proprio diritto fondamentale all'autodeterminazione".

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