Nazioni Unite: detenzione dei prigionieri di Gdeim Izik è illegale

Campi profughi saharawi, 12 agosto 2022 - Il Fronte POLISARIO ha riaffermato che "non ci sarà altra soluzione al conflitto del Sahara occidentale al di fuori del quadro del Piano UN-OUA del 1991".

In una dichiarazione resa pubblica a conclusione dei lavori della settima riunione ordinaria, il Segretariato Nazionale del Fronte POLISARIO "ha rinnovato la sua piena disponibilità a collaborare con gli sforzi del Segretario Generale delle Nazioni Unite e del suo Inviato Personale per la decolonizzazione dell'ultima colonia in Africa.

Hanno sottolineato che non c'è soluzione al conflitto se non nel chiaro quadro giuridico incarnato nel Piano di insediamento UN-OUA del 1991, l'unico che ha ricevuto l'accordo di entrambe le parti e il sostegno dell'ONU, in modo da garantire al popolo Saharawi il suo diritto inalienabile all'autodeterminazione e all'indipendenza.

D'altra parte, il Fronte POLISARIO ha avvertito che "il silenzio della comunità internazionale sulla condotta dello Stato di occupazione marocchino minaccia solo la pace e la sicurezza nella regione".

"In questo contesto, la Repubblica Saharawi esprime la sua sincera volontà di promuovere la cooperazione, il coordinamento e le consultazioni con i suoi vicini, Algeria e Mauritania, nonché con gli altri paesi della regione, tra cui Libia, Tunisia, Niger e Mali per far fronte ai pericoli e sfide che minacciano i nostri popoli e paesi”, ha aggiunto la dichiarazione.

Inoltre, il Segretariato nazionale "ha valutato molto positivamente l'importante visita nella Repubblica Saharawi effettuata dal Commissario per gli Affari politici, la pace e la sicurezza dell'Unione africana, Bankole Adeoye, tenendo conto del ruolo dell'Unione come chiave partner delle Nazioni Unite nella decolonizzazione del continente africano”, conclude il comunicato.