Quarto, 20 luglio 2022 - l bene confiscato alla camorra “Albergo Diverso-B&B della Legalità” ospitati 12 bambini e bambine del popolo Saharawi sotto tutela dell’ONU provenienti da campo profughi del deserto del Sahara.
Il Comune di Quarto ha accolto la richiesta delle autorità del governo della Repubblica Araba Saharawi Democratica e dell’Associazione «Bambini Senza Confini ETS» ospiterà nel bene confiscato al clan Polverino ribattezzato «Albergo Diverso-B&B della Legalità» di via Campana n. 45 un gruppo di 8 bambini e 4 bambine, oltre a due accompagnatori, del Popolo Saharawi: popolo che, nonostante il riconoscimento dell’ONU del proprio diritto all’autodeterminazione, per sfuggire alla guerra si è rifugiato in un campo profughi nel deserto algerino da dove continua ancora oggi la propria strenua resistenza.
Il gruppo di bambini e bambine, piccoli ambasciatori di pace del popolo Saharawi ospitato a Quarto è l’unico presente in tutta la Campania e per la prima volta in Italia l’ospitalità avviene in un bene confiscato alle mafie.
Nella sede dell’Albergo Diverso-B&B della Legalità di via Campana n. 45 il sindaco di Quarto e Consigliere delegato al Patrimonio e ai Beni Comuni della Città metropolitana di Napoli, Antonio Sabino, insieme all’assessore alle Politiche Sociali, Angela Di Francesco, e all’Assessore alla Legalità e Beni confiscati del Comune di Quarto, Raffaella De Vivo, al presidente dell’Associazione Bambini Senza Confini ETS, Fulvio Rino, al responsabile dell’ATS che gestisce il bene confiscato Albergo Diverso-B&B della Legalità, Giovanni Esposito, al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, al referente del bene confiscato Casa Mehari, Ciro Biondi e a un rappresentante della Fondazione Polis della Regione Campania, hanno presentato alla stampa il fitto programma delle attività previste per le prossime due settimane e il gemellaggio tra i giovani studenti di Quarto e il popolo Saharawi.
Il programma di ospitalità consentirà, infatti, ai piccoli ospiti di sottoporsi ad accertamenti e cure mediche impossibili da realizzare nel campo profughi.